Facciamo due conti per renderci conto che la Ferrari è andata meglio di quanto non dicano il terzo ed il quarto posto di Kimi Raikkonen e Felipe Massa. In condizioni leggermente diverse, infatti, la scuderia italiana poteva tornare a casa da Montecarlo persino con una doppietta.
QUASI DOPPIETTA. Raikkonen perde la pole position per 25 millesimi e si trova a partire dal lato sporco trovandosi terzo al termine del primo giro. Massa segna il giro più veloce ed entrambi i piloti mantengono quasi lo stesso ritmo di gara delle Brawn che, sbagliando strategia sulle gomme, rischia più di quanto non sia stato percepito. Insomma: con qualche virgola messa in un altro posto, non sarebbe stato assurdo vedere Raikkonen che chiudeva in testa il primo giro ed accumulava un decisivo vantaggio sulla coppia Button-Barrichello. Vantaggio sufficiente a vincere la gara. Stesso discorso per Felipe Massa che nei 78 giri è persino andato più forte del finlandese. Inoltre, la macchina è stata affidabile e la squadra ha dimostrato di saper ragionare bene anche le tattiche. Insomma, il tunnel sembra finito. Cosa manca, quindi, adesso per vincere? Solo un po’ di fortuna che, iniziando a meritarsela, arriverà sicuramente. Magari già dalla Turchia dove Felipe Massa vanta un curriculum da fenomeno assoluto.
DOMENICALI, “Dicevamo di sapere come fare per tornare ai nostri livelli e i risultati lo stanno confermando - ha dichiarato a fine gara il team principal Ferrari che non si culla per un misero terzo posto e punta molto più in alto – Vogliamo vincere e quindi dobbiamo lavorare ancora molto ma questo risultati ripaga tutti quelli che sono a casa e che in queste settimane hanno faticato molto in fabbrica per consentirci questa crescita.
RAIKKONEN. Analogo a quello di Domenicali è il commento di Kimi Raikkonen. Il finlandese riporta la Ferrari sul podio ma non lascia andare a facili entusiasmi, anzi, resta il rammarico per non aver beffato Barrichello al secondo pit stop:“Partire dal lato sporco e con gomme dure mi è costato la seconda posizione ma sono cose che capitano. Poi non potevo fare altro. Nel secondo pit stop ho perso tempo e non sono riuscito a scavalcare Rubens per cui il terzo posto è stato il massimo. Questo podio dimostra che in fabbrica hanno lavorato sodo e bene per cui dobbiamo essere contenti. Il terzo posto non mi soddisfa perché possiamo e dobbiamo fare meglio”.