Ferrari, Marchionne-pensiero: rischiare e calci nel sedere a un po’ di gente
Esordio pirotecnico per Sergio Marchionne alla presidenza Ferrari
da Derapate, il
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C’è da augurarsi che prenda seriamente a calci chi sbaglia visione, anche se in ottica 2015 arriva ormai tardi, il neo-presidente. «Continuo a dirmi che le corse non sono una scienza, che esistono una serie di fattori che influenzano la prestazione. Poi vado a Monza e vedo che tra le prime sei macchine non c’è una Ferrari o una macchina motorizzata Ferrari: la pressione sale alle stelle».
Tutto sacrosanto, ma vanno riportate anche le parole di Luca Marmorini, motorista della rossa silurato di recente, che ha tracciato chiaramente le aree deboli a Maranello e il perché di una powerunit così scadente: glielo chiese il progettista, Nick Tombazis, per sfruttare al meglio l’aerodinamica al posteriore con un propulsore che sacrificasse i cavalli a vantaggio degli ingombri. Di fatto, la F14 T pecca di cavalleria e anche sul piano aerodinamico.
A rigor di logica, leggendo le dichiarazioni di Marchionne, il prossimo tecnico a dover essere silurato dovrebbe essere proprio il padre del progetto 2015, se dovesse replicare gli errori di questi anni. La speranza è che sotto l’indirizzo di James Allison, le cose vadano diversamente, scegliendo soluzioni rischiose ma potenzialmente vincenti. «Una Ferrari che non vince sui circuiti di Formula 1, non è la Ferrari. Posso sopportare dei periodi sfortunati, ma non può diventare un elemento strutturale del marchio», ha aggiunto Marchionne.
Il ponte di comando, adesso, è tutto suo. Per dire di aver risollevato la rossa, dovrà riportarla sul tetto del mondo. A Montezemolo servirono 9 anni, peccato che Sergio abbia annunciato il possibile addio già nel 2018…
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