Formula 1: Minardi vede il ritorno
Gian Carlo Minardi commenta le nuove regole della Formula 1 ed ammette che un ritorno nella massima categoria sarebbe possibile a patto che ci siano le condizioni idelai di rispetto delle regole e i budget siano effettivamente quelli dichiarati dalla FIA
da Manuel Pieri, il

Gian Carlo Minardi ha più volte ribadito di aver chiuso con la Formula 1. Impossibile reggere con le condizioni attuali. Alla luce delle nuove proposte della Federazione di una Formula a basso costo, però, il patron della storica scuderia di Faenza, ci starebbe ripensando…
REGOLAMENTO. La chiave di volta su cui si regge la fattibilità del progetto è il regolamento. Non solo il budget deve essere limitato, ma devono essere messe in atto misure precise per il controllo:“Bisogna essere sempre molto sinceri – spiega Minardi – perché una cosa è proporre un regolamento, un altro è farlo e un altro ancora è attuarlo. Se ci fossero delle garanzie sull’attuazione e controllo, allora si potrebbe anche prendere in esame seriamente il ritorno nel grande circus. Purtroppo – dichiara Gian Carlo che ben conosce Mosley ed il modo di agire della Federazione – sono molto scettico e ho la sensazione che siano molte chiacchiere e pochi fatti”.
LARGO AI GIOVANI. Se la Minardi tornasse in Formula 1, assicura il suo patron, non perderebbe il proprio stile e non verrebbe meno alla mission che l’ha contraddistinta negli anni:“Certamente continuerei il lavoro interrotto ovvero continuare a lavorare con i giovani, in quanto non mi sono mai piaciuti i ‘senatori’ ricorda Minardi vantandosi di aver lanciato moltissimi grandi piloti tra cui il suo pupillo assoluto, Fernando Alonso.
FERRARI-FIA. L’imprenditore faentino interviene anche sul tema del momento vale a dire la diatriba tra Ferrari, FOTA e Federazione:“Sta tirando troppo la corda e non so a che gioco stia giocando – ammette Minardi riferendosi a Max Mosley - Ha fatto delle proposte che a mio parere non sono accettabili e ad oggi la Formula non può permettersi delle defezioni importanti come può essere quella della Ferrari. In questo momento stiamo vivendo una battaglia in cui c’è pochissimo sport e molto potere e siamo vicino a importanti scadenze. Ora vedremo cosa verrà fuori dalla riunione del 6 maggio” ha concluso il 61enne che, con oltre 20 anni di esperienza in F1, non vede nulla di nuovo in storie del genere.