Consegna del silenzio, dopo l’episodio che ha caratterizzato il Gran Premio di Spagna 2016 per le due Mercedes. Hamilton scatta benino, ma Rosberg anche meglio, si va in curva 1 e
Nico attacca e passa all’esterno. Tutto regolare. Anche il leggero duplice cambio di traiettoria di Hamilton sul dritto. Su curva 3, però, Lewis è molto più veloce e programma l’attacco sulla 4. Cerca l’interno, Nico chiude la porta come farebbe chiunque al suo posto. Mercedes numero 44 sull’erba, manca aderenza, si gira e prende la posteriore destra di Rosberg. Risultato: due macchine ritirate dopo pochi secondi. Le polemiche, dato il calibro dei personaggi e il coinvolgimento di due macchine del team, inevitabilmente raggiungono toni alti: chi ha torto? A ben vedere va relegato a incidente di gara. Nessuna scorrettezza, solo un insieme di cause a generare un effetto indigesto a Dieter Zetsche, AD del gruppo Mercedes, presente a Barcellona.
Niki Lauda è molto più diretto e critico nei confronti di Hamilton, perché nell’idea dell’austriaco, una volta dietro in curva 1 non avrebbe dovuto forzare la manovra. «Una manovra stupida, dopo 30″ due Mercedes fuori non è accettabile. Più colpa ha Lewis perché ha attaccato. I piloti sono pagati per vincere le corse, guidare così è stupido. Parleremo dopo», dice. Poche parole che sintetizzano al meglio il clima rovente. Mentre fuori si ragionava di passo gara e strategie, nel motorhome Mercedes c’era una riunione plenaria per capire cosa fosse accaduto prima di mandare i piloti dai commissari nel dopogara, per spiegare la situazione.
Leggi anche | Verstappen trionfa a Barcellona davanti a Raikkonen | Vettel: “La strategia non ha funzionato” | Verstappen: “L’obiettivo era un podio…”
Toto Wolff è più pacato nei toni e non assolutista nell’accusare l’uno o l’altro: «Niki, dal suo punto di vista da pilota, ha istinto o nero o bianco. Per noi è una situazione difficile per la squadra. Abbiamo perso 43 punti, un primo e secondo potenziale, saranno altri a prendere questi punti e mi fa male. La situazione sulla pista non è certamente verso l’uno o l’altro, non so se è 50-50, possibile che uno abbia un po’ di responsabilità in più, però è difficile analizzare. Sono due macchine di due squadre e un incidente di gara».
Dopo il gran premio, il team principal aggiunge altro, spiega perché Rosberg stesse lavorando sul manettino in curva 3, quando Hamilton è arrivato molto più rapido alle sue spalle. «Era sul settaggio sbagliato e aveva meno energia di Hamilton», dice riferendosi evidentemente all’erogazione dell’ERS o di mappatura della partenza. «Spiega la differenza di velocità, ma devono prendere decisioni in frazioni di secondo e la conseguenza è stata Lewis che ha colpito Nico. Il parametro avrebbe dovuto modificarlo in partenza. Nico ha chiuso all’interno con una manovra che sembra pulita e Lewis ha scelto di andare su quel lato sull’erba. E’ stato un incidente di gara, molto sfortunato e attivato da varie circostanze».