Partiamo da lui. Il signor Anthony Noghés.
E’ lui che disegna la bandiera a scacchi: per lui era solo una bandiera bianca e nera a quadri. Adesso è qualcosa di più.
Continuiamo con lui. Nel 1925 inventa il Gran Premio di Monaco. Per lui era solo una corsa automobilistica. Adesso, è – decisamente – qualcosa di più…
E’ una corsa che vale una stagione, una corsa che per qualcuno vale una carriera. Senza andare troppo indietro, per cosa pensate che verrà ricordato Olivier Panis tra qualche lustro, se non per la sua fortunosa vittoria del 1996?
Prima edizione nel 1950, vince un certo Juan Manuel Fangio. Seconda edizione nel 1955 e da lì in poi si conta ininterrottamente fino ai giorni nostri.
Il pilota più vittorioso sul tracciato monegasco è Ayrton Senna che ha legato il suo nome in modo indissolubile ai tornanti del Principato. E’ qui che si è rivelato il suo talento nel 1984 ed è qui che ha vinto più di tutti. 6 volte: 1987 e poi ininterrottamente dall’89 al ’93. Le vittorie del brasiliano sarebbero potute essere 7 se anche lui, nell’88, non avesse dovuto pagare il conto con il circuito.
Crediamo che questo episodio sia un segno evidente del fascino di questa corsa. Una corsa che riesce ad essere una lotteria ma al tempo stesso un esame – duro e severo – che premia solo chi se lo merita. Una corsa che può essere vinta, ma dalla quale – prima o poi – si è vinti.

E lo sa anche Michael Schumacher che nel 1996 sbattè e andò fuori corsa già al primo giro. Questo intoppo non gli ha comunque impedito di raccimolare 5 vittorie ed eguagliare Graham Hill.
Tra i piloti in attività hanno già bevuto lo champagne offerto dalla Casa Reale Raikkonen, Trulli, Montoya e Coulthard. Curiosamente manca all’appello Alonso, qui il campione del mondo non è neanche mai salito sul podio.
Oltre ai vincitori, altri nomi sono rimasti nella storia della corsa. Lorenzo Bandini, morto bruciato dopo un incidente all’uscita del tunnel nel 1967. Alberto Ascari, ripescato illeso dal mare con la sua macchina. Paul Hawkins, 1965, anch’egli sopravvissuto dopo un tuffo in mare con la Lotus-Climax. Karl Wendlinger, in coma nel 1994.
Albor d’oro
1950 — Juan Manuel Fangio — Alfa Romeo
1955 — Maurice Trintignant — Ferrari
1956 — Stirling Moss — Maserati
1957 — Juan Manuel Fangio — Maserati
1958 — Maurice Trintignant — Cooper
1959 — Jack Brabham — Cooper
1960 — Stirling Moss — Lotus
1961 — Stirling Moss — Lotus
1962 — Bruce McLaren — Cooper
1963 — Graham Hill — BRM
1964 — Graham Hill — BRM
1965 — Graham Hill — BRM
1966 — Jackie Stewart — BRM
1967 — Denny Hulme — Brabham
1968 — Graham Hill — Lotus
1969 — Graham Hill — Lotus
1970 — Jochen Rindt — Lotus
1971 — Jackie Stewart — Tyrrell
1972 — Jean Pierre Beltoise — BRM
1973 — Jackie Stewart — Tyrrell
1974 — Ronnie Peterson — Lotus
1975 — Niki Lauda — Ferrari
1976 — Niki Lauda — Ferrari
1977 — Jody Scheckter — Wolf
1978 — Patrick Depailler — Tyrrell
1979 — Jody Scheckter — Ferrari
1980 — Carlos Reutemann — Williams
1981 — Gilles Villeneuve — Ferrari
1982 — Riccardo Patrese — Brabham
1983 — Keke Rosberg — Williams
1984 — Alain Prost — McLaren
1985 — Alain Prost — McLaren
1986 — Alain Prost — McLaren
1987 — Ayrton Senna — Lotus
1988 — Alain Prost — McLaren
1989 — Ayrton Senna — McLaren
1990 — Ayrton Senna — McLaren
1991 — Ayrton Senna — McLaren
1992 — Ayrton Senna — McLaren
1993 — Ayrton Senna — McLaren
1994 — Michael Schumacher — Benetton
1995 — Michael Schumacher — Benetton
1996 — Olivier Panis — Ligier
1997 — Michael Schumacher — Ferrari
1998 — Mika Häkkinen — McLaren
1999 — Michael Schumacher — Ferrari
2000 — David Coulthard — McLaren
2001 — Michael Schumacher — Ferrari
2002 — David Coulthard — McLaren
2003 — Juan Pablo Montoya — Williams
2004 — Jarno Trulli — Renault
2005 — Kimi Räikkönen — McLaren