La MotoGP 2017 è in pausa e lo sarà ancora per diverse settimane. Dopo metà campionato è però tempo di bilanci. L’arrivo di Andrea Iannone in Suzuki era considerato uno dei possibili crack del mercato, insieme a quello di Maverick Vinales con Yamaha e Jorge Lorenzo con Ducati. “The Maniac” finora però ha fallito su tutta la linea.
I suoi numeri della prima parte di stagione sono veramente impietosi: 28 punti conquistati in nove gare, nessun podio e miglior risultato ottenuto ad Austin (7° posto). Nei primi 9 GP stagionali sono arrivati anche tre ritiri e solo quattro volte è entrato nella zona-punti. In molto erano certi che Iannone, sulla Suzuki GSX-RR, sarebbe potuto essere in lotta per il podio iridato, invece è 16esimo nella classifica generale. Peggio di lui hanno fatto piloti come Tito Rabat, Karel Abraham e Sam Lowes che sono a rischio “taglio” in vista della prossima stagione.
Le parole di Andrea Iannone
Una magra, magrissima consolazione per Iannone è che il team mate Alex Rins ha finora fatto peggio di lui. Lo spagnolo, per infortunio, ha dovuto però saltare ben cinque gare.
Andrea Iannone è però convinto di poter uscire da questo tunnel col lavoro e la fiducia nel team: “Questa è la pausa estiva più difficile della mia vita perchè non mi era mai capitato di arrivare all’estate con cosi tanti problemi – ha spiegato il #29 della MotoGP – speravo di fare risultati importanti ed invece non siamo riusciti ad essere finora competitivi“.
Il pilota di Vasto ha cercato di trovare un’insegnamento da questa prima parte di campionato: “Credo che possa essermi utile come lezione di vita queste prime gare della stagione. Io non mollo, credo nel mio team e sono sicuro di riuscire a portare in alto la Suzuki“.
Iannone è ancora fiducioso e continua a credere nel ‘progetto Suzuki. Il pilota italiano ha anche spiegato i problemi riscontrati dallo stesso team durante questi primi mesi: “Non ci sono ragioni per disperarsi, ma c’è solo da lavorare – ha concluso il pilota – quest’anno, rispetto al 2016, la Suzuki ha avuto dei restringimenti regolamentari per i risultati ottenuti l’anno e questo ci ha rallentato nello sviluppo della moto. Anche nel 2013, con la Ducati, ho avuto problemi ma poi mi sono rialzato. Credo nella squadra e nelle persone che mi circondano e sono sicuro di riuscire a tornare competitivo con questa moto“.