Nuova Peugeot 308 TCR 2018: il nuovo bolide da corsa del Leone francese
La nuova Peugeot 308 TCR sarà l'arma offerta dal brand francese, che l'ha adeguata alle regolamentazioni del WTCR
da Claudio Anniciello, il

Come ben si poteva immaginare (e si sperava, da un certo punto di vista), anche Peugeot si è buttata a capofitto nel TCR offrendo la nuova Peugeot 308 TCR. E’ una elaborazione basata sulla Peugeot 308 Racing Cup, dalla quale però prende delle distanze nette in termini di prestazioni assolute e gestione di alcune features, che richiamano chiaramente il regolamento del TCR.
Sotto al cofano sempre il motore THP da 1.6 litri, che però è stato ulteriormente ottimizzato per garantire delle prestazioni assolute e per sviluppare una punta massima di 350 cavalli.

Dal punto di vista meramente tecnico i lavori sul motore hanno visto chiamare in causa aspirazione, scarico e sovralimentazione, aggiornamenti che hanno permesso di toccare i 350 cv ed i 420 Nm di coppia massima ma con 5000 km di potenziale di affidabilità, scaricati poi a terra passando anche per un cambio sequenziale a 6 rapporti con paddle al volante.

Chiaramente non è solo il motore della Peugeot 308 TCR ad essere stato chiamato in causa, ma il sistema auto a 360 gradi. Le carreggiate hanno subito un allargamento, così come le sospensioni adesso sono su Uniball e le barre antirollio sia all’anteriore che al posteriore sono regolabili, parametri che permettono di adattare l’auto ad ogni situazione ed ogni pilota assieme alle modifiche di altezza, campanatura e carreggiata. Sul piano dei freni i dischi da 378 mm all’anteriore, morsi da pinze a 6 pistoncini ed affiancati da dischi da 270 mm al posteriore con pinze a 2 pistoncini, permettono le staccate importanti.

L’aerodinamica è stata invece sviluppata aiutandosi con analisi CFD sulla carrozzeria, per capire e gestire i flussi d’aria che accarezzano le linee da gara di questa Peugeot 308 TCR: parte di questi viene spinta volontariamente verso gli organi di raffreddamento del motore, parte viene indirizzata verso le superfici deportanti, così che possano lavorare ed “attaccare a terra” l’auto.
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