Un terremoto scuote il mondo dell’auto in Italia, e nessuno sembra averlo visto arrivare. Le auto che sono sparite per sempre.
Il mercato dell’auto ha sempre avuto i suoi alti e bassi. Ma questa volta è diverso. Qualcosa sta scomparendo, in silenzio, senza fare rumore. Come quando in un quartiere chiude l’ultimo negozio storico, e ci si accorge solo dopo che manca qualcosa.
Le auto a metano stanno sparendo dalle nostre strade, dai concessionari, dai listini. Non è un’esagerazione: è la realtà dei numeri. A novembre è successo l’impensabile. Zero auto a metano vendute in tutta Italia. Non una, zero. Come se qualcuno avesse cancellato con un colpo di spugna un’intera fetta di mercato.
Solo dieci anni fa le auto a metano rappresentavano più del 5% delle vendite. La gente le comprava, le usava, ci risparmiava. Tutto è precipitato nel giro di pochi anni. Prima il Covid ha stravolto il mercato.
Poi l’Europa ha deciso lo stop ai motori termici nel 2035. E infine, come se non bastasse, è arrivata la mazzata della guerra in Ucraina. I prezzi del metano sono schizzati alle stelle, arrivando in alcune città a più di 5 euro al chilo. Una follia pura. Chi aveva scelto il metano per risparmiare si è trovato a spendere più di prima.
I grandi marchi hanno fatto due conti. Volkswagen, Stellantis, tutti hanno deciso di mollare il colpo. Niente più sviluppo, niente più modelli nuovi. Le auto a metano sono diventate come quei vecchi telefoni che non si producono più: funzionano ancora, ma nessuno li vuole.
I prezzi del metano sono tornati normali, ora. A settembre eravamo a 1,32 euro al chilo. Ma ormai il danno era fatto. La fiducia è come un vaso di cristallo: una volta rotto, è difficile da riparare. E così, mese dopo mese, le vendite sono crollate. Fino allo zero di novembre.
E adesso? I distributori di metano – più di 1.500 in Italia – tremano. Molti potrebbero chiudere. Chi ha già un’auto a metano si trova in una situazione strana: ha tra le mani un mezzo che funziona, ma che potrebbe diventare sempre più difficile da gestire. È come avere un televisore analogico quando tutti passano al digitale.
L’elettrico avanza, certo. Ma non è per tutte le tasche. E le colonnine di ricarica? In certe zone trovarle è come cercare un ago nel pagliaio. Il metano era un’alternativa economica, verde, pratica. Ora che sparisce, cosa resta?
Il mercato dell’auto sta cambiando pelle, velocemente e senza pietà. Chi pensava che il metano fosse il futuro si è dovuto ricredere. È come quando cambia il tempo all’improvviso: ti eri preparato per il sole, e invece arriva il temporale.
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