Il fatto di aver imposto i dazi da parte di Donald Trump ha portato a pesanti cambi di programma per molte aziende.
I dazi che sono stati imposti dal Governo USA sono stati una mazzata pesantissima per la maggior parte delle aziende automobilistiche. Questo si sta rivelando soprattutto un durissimo colpo verso le auto elettriche, perché è innegabile il fatto che sia la Cina la nazione dalla quale si ha modo di recuperare il maggior numero di materiale per queste vetture.
Anche la stessa Tesla di Elon Musk ha dovuto rivedere i propri piani, perché con dei dazi ben sopra il 100% verso la Cina significa limitare sensibilmente la produzione. Per questo motivo anche tanti altri colossi che negli USA hanno raccolto grande successo negli anni si sono trovati nelle condizioni di dover rivedere in modo deciso i propri piani.
Un esempio lo si vede per esempio con il caso della Lamborghini, con il colosso emiliano che si è messo in luce in questi anni con una serie di supercar molto apprezzate, ma sta cercando anche di virare verso un progetto plug-in. Ora però le cose stanno cambiando, perché il mercato USA è troppo importante.
Ormai sembra sempre più lontano il passaggio di Lamborghini a una produzione che possa essere solo elettrica. A spiegare quali saranno i piani futuri della casa emiliana ci ha pensato il CEO Winkelmann, con questi che ha evidenziato come con i nuovi dazi sia diventato necessario cercare di rivedere alcuni parametri.
“Stiamo valutando l’impatto economico che avranno i dazi sulla nostra organizzazione, in particolare rispetto alle forniture. A quel punto sapremo che cosa modificare e aggiustare”. Il CEO di Lamborghini inoltre cerca di stimolare anche l’Unione Europea a non rimanere di fatto con i paraocchi per quello che è il futuro delle quattro ruote.
Non si può pensare infatti di continuare solo nella direzione dell’elettrico, considerando come il gusto dei consumatori e ciò che fa cambiare l’andamento di un’azienda. Inoltre i grandi compratori che vogliono delle supercar come la Lamborghini sono ancora meno intenzionati a puntare su delle auto che hanno un’autonomia davvero molto ridotta. I dazi dunque potrebbero essere un pretesto colto al volo, perché ormai è ben chiaro come si siano accelerati troppo i tempi per il passaggio all’elettrico totale e con l’Europa che deve sicuramente fare mea culpa.
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