Per Flavio Briatore un passaggio di testimone che segna la fine di un’era nel mondo dell’intrattenimento di lusso italiano, dove le notti della Versilia stanno per cambiare padrone.
Ci sono momenti che segnano la fine di un’epoca, spartiacque che dividono il prima dal dopo. Come quando un re abdica e lascia il trono al suo successore. Così sta accadendo sulle spiagge dorate della Versilia, dove le notti scintillanti del Twiga stanno per vivere una svolta storica.
Un passaggio di consegne silenzioso ma significativo, che vede l’uscita di scena di colui che ha reinventato il concetto stesso di divertimento d’élite in Italia. Come un’onda che si ritira dalla battigia, Flavio Briatore si allontana dal suo regno di sabbia e champagne, lasciando spazio a una nuova era.
Leonardo Maria Del Vecchio, attraverso la sua Triple Sea Food, acquisisce l’intero impero del divertimento creato da Briatore. Non solo il celeberrimo stabilimento di Marina di Pietrasanta, ma anche il Twiga di Forte dei Marmi, la nuovissima Baia Benjamin in Liguria e persino lo storico Billionaire di Porto Cervo, che presto cambierà nome in Twiga. Un’operazione che trasforma il panorama dell’intrattenimento di lusso italiano.
La fusione tra questi due mondi crea un colosso da 600 dipendenti e 50 milioni di fatturato. Del Vecchio porta con sé l’esperienza maturata in soli due anni con i suoi locali Vesta e le raffinate trattorie milanesi, promettendo di elevare ulteriormente gli standard del gruppo. Il suo approccio alla ristorazione di alto livello si sposa con l’eredità di Briatore, che ha saputo trasformare semplici stabilimenti balneari in teatri del lusso e dell’eccellenza.
Per l’ex patron della Formula 1, questa cessione rappresenta un ritorno alle origini. Il richiamo dei motori come capo di Alpine Formula One Team ha avuto la meglio, richiedendo una presenza sempre più costante nel mondo che lo ha reso celebre. Non abbandona completamente il settore, mantenendo il controllo dei brand Billionaire e Crazy Pizza, con cui punta a conquistare il mercato americano.
L’operazione, che si aggirerebbe intorno ai 70 milioni di euro, non riguarda solo strutture e muri, ma soprattutto il valore di marchi diventati simboli del divertimento d’élite italiano. Il Twiga, in particolare, resta un’icona della Versilia, dove le leggendarie esibizioni di Alessandro Ristori sui tavoli hanno scritto pagine indimenticabili delle notti italiane.
Con questo passaggio di consegne si volta definitivamente pagina nella storia dell’intrattenimento italiano, mentre uno dei cognomi più influenti del paese si prepara a scrivere il prossimo capitolo di questa affascinante avventura sulla spiaggia.
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