L’elettrico ha un nuovo rivale, dall’Italia arriva l’alternativa: è la soluzione definitiva, super sostenibile.
L’utilizzo delle automobili elettriche, pur avendo avuto un ruolo decisivo sul fronte ambientale contribuendo all’abbassamento dei livelli d’inquinamento e al miglioramento della situazione delle emissioni dannose e della qualità dell’aria nelle nostre città, continua a non convincere a pieno. La domanda dei veicoli a batteria infatti fatica a decollare come ci si aspettava, a causa soprattutto degli alti costi di produzione delle vetture elettriche che si traducono in costi di listino maggiori, A questo si aggiunge la durata limitata della batteria e i lunghi tempi necessari per ricaricare l’auto, tutte situazioni che hanno frenato la diffusione di questi modelli.
Per questo molte aziende stanno provando a investire anche in soluzioni alternative. Tra quelle più convincenti sembra esserci l’idrogeno. Questo tipo di carburante sostenibile avrebbe modalità e tempistiche di ricarica più simili a quelle del normale distributore di benzina, e potrebbe garantire la sopravvivenza dei motori a combustione. Il lavoro su questo fronte è ancora molto da fare, soprattutto dal punto di vista dei costi (ancora elevati) e delle infrastrutture, oltre che delle difficoltà di stoccaggio dell’idrogeno. Grandi passi in avanti sono però stati fatti, e l’Italia vuole essere protagonista anche su questo fronte.
Tra i marchi che più hanno puntato sulla tecnologia ad idrogeno c’è sicuramente Toyota. Il marchio giapponese ha da sempre grande propensione verso l’innovazione, e negli ultimi anni ha investito molto su questo carburante. Adesso vuole cotribuire alla sua espansione anche nel nostro paese, rivoluzionando il settore del car sharing.
Adesso infatti grazie a Kinto, brand di Toyota incentrato sulla mobilità sostenibile, l’idrogeno sbarca in Italia. In particolare, tre Toyota Mirai (berlina da oltre 5 metri, alimentata da un motore elettrico da 182 CV di potenza con sistema fuel cell ad idrogeno) saranno operative nel servizio di car sharing dell’area di Venezia, Mestre e Marghera. La stazione Eni di San Giuliano a mestre, la seconda ad idrogeno in Italia oltre a quella di Bolzano, ha consentito al Veneto di essere la prima regione della Penisola a potere vantare vetture con questa tecnologia nei propri servizi. Queste vetture potranno essere utilizzate al costo di 4 euro l’ora, con 50 Km di percorrenza inclusi.
Toyota è prima linea per cercare di sviluppare le infrastrutture e il potenziale dell’idrogeno, in modo da renderlo una alternativa credibile su larga scala, potenzialmente una pericolosa rivale dell’elettrico nei prossimi anni.
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