Grosse novità in casa Alfa Romeo, con il CEO Santo Ficili che spiega l’addio di un modello storico dell’azienda italiana.
Far parte di un marchio leggendario come Alfa Romeo è un onore per tutti, figuriamoci esserne il numero uno. Questo è il duro compito, ma allo stesso tempo prestigioso, che è capitato a Santo Ficili, un uomo che ha preso il posto di Jean-Philippe Imparato come CEO di Alfa Romeo, e che inoltre avrà lo stesso ruolo anche in Maserati.
Una scelta importante quella di Stellantis, quasi a voler creare una sorta di linea tra due dei più grandi marchi italiani della storia, provando così a renderli ancora più iconici. In questi ultimi anni, Alfa Romeo ha chiaramente virato in modo deciso verso la produzione di SUV, con la Stelvio, la Junior e la Tonale che ne sono un chiaro esempio.
Si è sottolineato però come questo non debba essere visto ormai come l’unico mercato nel quale può competere Alfa, ma si debba anche virare sulle berline tanto amate. Una delle più amate è stata sicuramente la Giulietta, ma ora questo modello è andato in pensione e stando alle parole di Santo Ficili, le motivazioni sono esclusivamente legate al mercato.
Di recente il CEO di Alfa Romeo ha parlato ai microfoni di “L’Argus”, è a messo in chiaro come non sia immaginabile al momento come la casa italiana possa riportare sul mercato la Giulietta. “Non vedo come sia possibile un suo ritorno, perché non c’è richiesta sul mercato per una berlina compatto. Oggi la Giulietta è il Tonale”.
Dunque Santo Ficili sottolinea come il mercato abbia un preso una direzione ben diversa rispetto al passato, con questi che punta così molto di più sui SUV rispetto che alle berlina. La Giulietta era una vettura che si presentava con una lunghezza da 435 cm, una larghezza da 180 cm e un’altezza da 147 cm, con il peso che è di 1280 kg.
Il motore basilare era un 4 cilindri da 1400 di cilindrata e con erogazione massima di 105 cavalli. In questo modo il suo picco massimo di velocità era di 185 km/h, con i consumi che si stanziavano sui 15,6 litri ogni 100 km. Un modello dunque che ha fatto la storia dell’Alfa Romeo, ma che quindi è destinato a non tornare più in futuro, perché si sa che sono le regole del mercato che cambiano la gamma di una grande casa automobilistica.
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