I richiami delle auto sono ormai all’ordine del giorno, ed ora un nuovo caso scuote il settore. Ecco chi sono i brand coinvolti.
I dubbi sulla qualità costruttiva delle auto dei nostri giorni sono sempre più grandi, dal momento che i richiami si susseguono alla velocità della luce. Nel 2024 il gruppo Stellantis ha fatto i conti con i difetti dell’airbag Takata, che ha costretto al richiamo di oltre mezzo milione di veicoli tra Citroen C3 e DS3, con la ditta giapponese che è finita sotto accusa anche per la scadente qualità delle cinture di sicurezza montate su altri modelli, facendo scattare un vero e proprio allarme.
La sicurezza deve essere sempre al primo posto quando si viaggia in auto, ma al giorno d’oggi, ci sono molti dubbi su tali aspetti. Nelle prossime righe, vi parleremo dei richiami che hanno coinvolto altri due colossi dell’industria automotive, che dovranno risolvere i loro problemi al più presto, pena danni d’immagine ancor più gravi rispetto a quelli già rimediati in questi giorni. Ed a tutto ciò si aggiunge anche una perdita economica non da poco.
Dopo i tanti discorsi relativi ai richiami Stellantis, è arrivato il momento di parlarvi dei flop del momento, vale a dire la Ford e la BMW, costrette a dei nuovi maxi richiami. La casa dell’Ovale Blu, secondo le ultime analisi, è quella che assieme alla Chrysler ha indetto il maggior numero di richiami negli USA in questo 2024, e ciò è accaduto già 40 volte nei primi 7 mesi e mezzo dell’anno.
Ebbene, la Ford ha richiamato ben 85.000 SUV Explorer per un rischio incendio, che in particolare, coinvolge i modelli dotati del pacchetto Police Interceptor. Secondo la NHTSA, nel caso in cui si verificasse un guasto al motore, l’olio ed il carburante verrebbero rilasciati nel vano del propulsore, accumulandosi nelle fasi di accensione ed entrando in contatto con lo scarico rovente, provocando incendi e fiammate. I modelli colpiti dal problema sono stati prodotti tra il 2020 ed il 2022 e sono dotati di motori diesel ed ibridi da 3,3 litri.
Non vanno meglio le cose in casa BMW, ed ancora una volta, c’è di mezzo l’airbag Takata, per un totale di 1,36 milioni di auto richiamate tra USA e Stati Uniti. Il guaio riguarda una serie di auto prodotte tra il 2003 ed il 2017, il che significa che la problematica è stata scoperta con colpevole ritardo. La casa di Monaco di Baviera dovrà agire in fretta per evitare incidenti.
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