L’assicurazione auto è obbligatoria, c’è una clausola però che a molti può sembrare favorevole ma che non lo è poi tanto.
Tutti i possessori di una vettura sanno quanto sia obbligatorio sottoscrivere l’assicurazione auto (vale per tutti i veicoli a motore) per essere in regola. Questo consente di essere tutelati qualora si fosse coinvolti in un incidente, per questo se si fosse responsabili di un sinistro ci sarebbe solo un lieve aumento del premio ma senza dover sostenere altra spesa.
E’ inoltre possibile se lo si desidera inserire nell’accordo una serie d clausole accessorie, che rappresentano una garanzia in diverse situazioni. Basti pensare, ad, esempio, ai danni provocati dal mal tempo, ma anche a furto e incendio, oltre alla possibilità di essere assistiti in caso di infortunio, guasto o alla tutela legale, se l’assicurato dovesse essere chiamato in giudizio per lesioni o per omicidio colposo a seguito di un episodio controverso con un altro automobilista.
Inserire le clausole accessorie nella propria assicurazione auto fa lievitare il conto, ma consente di non sostenere spese che possono essere più elevate in determinate situazioni. E’ bene comunque valutare i pro e i contro prima di agire, così da evitare di pagare qualcosa che non è detto sia così necessario.
Una di queste, in modo particolare, potrebbe risultare davvero allettante sul momento, ma riflettendoci potrebbe non essere così vantaggiosa. Il riferimento è a un’opzione che in questo periodo stanno sfruttando in tanti a causa dell’aumento dei prezzi, ovvero la possibilità di saldare l’importo a rate.
Sulla base dei dati da Segugio.it, infatti, a luglio 2024, il costo medio dell’RC auto è stato pari a 416,60% euro, che sta a indicare un aumento del 27,6% rispetto all’anno precedente. I fattori che hanno contribuito a questo sono diversi, a partire dall’incremento del numero dei sinistri, ma senza dimenticare inflazione e costi gestionali che devono sostenere tutte le compagnie.
Puntare sulle rate permette così di non avere un esborso eccessivo in un’unica soluzione, ma comporta comunque una lievitazione della tariffa a causa degli interessi. In linea di massima si arriva a pagare circa il 10% in più, pensarci bene prima di agire diventa quindi la scelta migliore.
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