Brutte notizie per tutti coloro che dispongono di un veicolo. Sta per arrivare una nuova mazzata sull’assicurazione per colpa di una clausola.
Possedere una macchina, lo sappiamo bene, rappresenta un costo. Tra carburante, manutenzione ordinaria e straordinaria, revisione e tagliando, la cifra da mettere sul piatto è decisamente elevata. Se poi si aggiungono bollo e Responsabilità Civile, la situazione va ancora peggio. Proprio questi ultimi due impegni economici che vanno saldati periodicamente sono i meno digeriti dagli automobilisti italiani e non caso, spesso, vengono ignorati in barba alle regole.
Soffermandoci sull’assicurazione, nell’ultimo anno si è parlato molto dei rincari dei premi, secondo le associazioni di categoria, un innalzamento dovuto proprio ai furbi che non pagando hanno messo il settore in difficoltà; successivamente si è discusso di alcuni escamotage per rendere l’emolumento meno importante, ad esempio accettare di montare la cosiddetta scatola nera che, sulla carta, tenendo monitorato l’atteggiamento del conducente ed eventuali suoi incidenti, avrebbe dovuto far risparmiare qualche soldo al sottoscrivente. Non sempre però questo basta.
Nelle ultime ore, invece, le agenzie assicurative sono tornate al centro dell’attenzione a seguito di un esposto all’IVASS, in merito ai rincari delle franchigie e alla riduzione dei massimali. Questo, in poche parole, porterebbe i clienti delle compagnie a firmare polizze in cui le condizioni peggiorano, giacché la franchigia, il danno minimo che resta a carico dell’assicurato, aumenterebbe mentre il massimale che la compagnia stessa pagherebbe come indennizzo in caso di incidente, non fa che diminuire. Un’equazione che va a discapito del consumatore.
La polizza peggiora a parità di condizioni: ecco cosa succede… – Derapate.allaguida.itIl malcontento dei lavoratori ha raggiunto l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni tramite un esposto da parte del Sindacato degli Agenti Assicurativi. Come riportato dal quotidiano La Repubblica, l’incremento delle franchigie imposto dai vertici sarebbe addirittura nell’ordine di 2mila-3mila euro, ma il problema non sarebbe soltanto questo. Dietro ad un esborso più cospicuo ci sarebbe l’eliminazione di alcune garanzie importanti, specialmente in un momento delicato come questo per il cambiamento climatico, come la rimozione della copertura degli eventi atmosferici come grandine o alluvioni, fenomeni ormai all’ordine del giorno.
Ad essere colpiti maggiormente da tali decisioni sarebbero i privati ma pure le imprese agricole che, in questa maniera risulterebbero più esposte ai rischi che ben conosciamo. Le ripercussioni sarebbero particolarmente negative per i privati e soprattutto per le imprese e le aziende agricole, considerando la riduzione delle tutele e l’aumento dell’esposizione ai rischi, soprattutto per quanto riguarda gli eventuali eventi climatici avversi che sono ormai un fenomeno abbastanza frequente in Italia.
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