Le auto elettriche adesso si possono trovare a meno di 50 euro al mese: al via l’iniziativa. Le vendite schizzano in alto.
La domanda dell’elettrico sta attraversando un periodo di forte crisi nel mercato europeo (che vive un momento difficile in generale comunque, con un calo dell’11% nel mese di Novembre dei veicoli venduti). Queste auto a zero emissioni pagano però i costi di produzione superiori rispetto alle auto a diesel e benzina, che costringono le aziende a prezzi di listino più elevati rispetto a quelli delle vetture a motore a combistione. Riuscire a risollevare i numeri di questi veicoli è centrale per il percorso verso la sostenibilità ambientale intrapreso dall’industria dei motori.
L’Unione Europea intende fermare la produzione dei motori a combustione entro il 2035, spostando la produzione totalmente verso l’elettrico. Per farlo però è necessario rendere sempre più accessibili questi modelli e avere una domanda che possa permettere all’industria di compiere questo importante passo (proprio per questo motivo molti paesi stanno obbiettando contro la decisione, ritenendo che le tempistiche del provvedimento vadano slittate).
Intanto, c’è chi sembra aver trovato un modo per dare una importante spinta ai numeri delle vetture elettriche. In Europa diversi governi hanno optato per bonus e incentivi per riuscire ad abbassare i costi di questi modelli e renderli più alla portata. C’è chi però si è davvero superato e grazie ad una proposta favorevole è riuscito a smuovere la domanda con un importante aumento delle vendite.
Con l’iniziativa del leasing sociale (che consente di acquistare modelli elettrici ad un prezzo a partire dai 40 euro al mese) il governo francese ha venduto 50.000 auto a costi davvero contenuti. Una mossa che ha fatto schizzare verso l’alto i numeri di questi modelli (anche grazie alla presenza di auto elettriche più economiche come la Twingo o la Dacia Spring). Il 35% delle immatricolazioni è da ricondurre al leasing. Nel caso della nostra Stellantis, il numero sale addirittura al 44%. L’impatto è quindi davvero importante.
Il governo italiano, invece (che si è detto più volte contrario a fermare la produzione a diesel e benzina) sembra avere scelto la strada opposta (non senza polemiche). L’esecutivo ha deciso di effettuare tagli al fondo e di eliminare di fatto gli incentivi che consentivano di acquistare le auto in sconto. Le risorse rimaste secondo le ultime indiscrezioni saranno invece destinate direttamente all’industria. Non resta che vedere quale delle due strategie si rivelerà più funzionale.
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