La svolta delle auto elettriche è vicina. Ecco da quando le si pagherà di meno. Cosa sta succedendo.
L’automotive europeo è in crisi, lo si ripete spesso e a dispetto delle giuste ragioni di chi sostiene che le vetture a motore endotermico sono strumento di inquinamento, una parte della colpa di tale situazione è data dallo scetticismo nei confronti delle elettriche che, almeno nel Vecchio Continente, non riescono a sfondare per diversi motivi a partire dalla scarsa presenza di punti di ricarica, ma non solo.
Ciò che più ha finora allontanato l’utenza degli EV è l’alto costo iniziale. Acquistare un mezzo a zero emissioni comporta una spesa non indifferente, in alcune zone dell’Europa, Italia in primis, difficile da sostenere. Per questo i produttori si stanno industriando per trovare delle soluzioni e a quanto pare la svolta è vicina. Con il provvedimento in fase di studio le automobili al 100% verdi costeranno di meno.
Basta aprire un giornale qualsiasi per rendersi conto che il settore automobilistico sta soffrendo come mai prima d’ora. Anche nomi blasonati come Volkswagen e Audi hanno subito il colpo e già stanno provvedendo a chiudere degli stabilimenti o a ridurre la produzione. In mezzo a tali notizie allarmanti, ce n’è che una rassicura tutti e che ci porta direttamente al 2026.
Stando ad uno studio della Goldman Sachs, in quel periodo il prezzo medio degli accumulatori che permettono ai veicoli elettrici di funzionare passerà da 149 dollari a kWh, circa 80 dollari. Un bel cambiamento che, se confermato, andrebbe così a portare i prezzi delle due tipologie di vettura ad equivalersi.
Vi starete chiedendo per quale ragione si dovrebbe verificare tale calo, ebbene la risposta è da ritrovarsi nell’innovazione tecnologica e nella diminuzione del denaro necessario per l’acquisizione delle materie prime. Di conseguenza pare scontato che si avrà un incremento della domanda, in quanto dirigersi verso un’auto a benzina o a diesel non sarà più conveniente come lo è oggi.
Su questa scia di progressiva discesa si proseguirà fino al 2030 quando si toccherà quota 64 dollari per kWh. Ciò farà tirare un sospiro di sollievo alle Case costruttrici, quanto all’ambiente che ne avrà degli indubbi benefici. Non va poi dimenticato lo studio delle batterie CATL in grado di operare fino a -40°C che garantiranno importi più bassi e maggiore stabilità termica.
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