Nuovo ostacolo in vista per le automobili elettriche, qualcosa sembra non funzionare a dovere. Di cosa si tratta.
Le automobili elettriche diventeranno presto i principali mezzi di trasporto in Unione Europea e in molti Stati USA, soprattutto visto il bando ai motori termici a partire dal 2035 proprio nel vecchio continente. Tuttavia, nonostante questa importante decisione ormai praticamente definitiva, ci sono ancora moltissimi scettici. I motivi sono molteplici e di certo non aiutano a rendere migliore la diffusione dell’elettrico: costi troppo alti, ricariche difficili da sostenere per i cittadini medi, colonnine poco diffuse e autonomia decisamente limitata.
In tal senso, quindi, qualcosa dovrà decisamente cambiare in ottica futura. Certo, la diffusione più ridotta di auto elettriche in paesi come l’Italia non aiuta a cambiare le cose. Adesso, fra l’altro, c’è un vero colosso che pare voler andare totalmente contro la tecnologia elettrica. Le ultime news a riguardo non promettono niente di buono, scopriamo di più in merito.
Confindustria attacca le automobili elettriche. A farlo sarebbe stato in particolar modo il Presidente Emanuele Orsini; questi, avrebbe incontrato negli ultimi mesi leader politici e industriali under 40 nel corso del Convegno dei Giovani Imprenditori di Rapallo. Durante l’evento si è fatto sentire anche riguardo al tema più caldo del settore auto del presente e del futuro. Il Sole 24 Ore ha riportato le dichiarazioni di Orsini, che si è soffermato sulla legge che costringerà alla pensione anticipata benzina e diesel a partire dal 2035.
Il numero uno di Confindustria ha annunciato: “L’opposizione allo stop al motore endotermico al 2035 sarà la prossima battaglia che confindustria combatterà”. Il motivo, stando alle parole di Orsini, è legato alla volontà di protezione delle filiere, che riguarda anche l’automobilismo – all’interno del settore delle quattro ruote si contano fino a 2.600 imprese – ed i posti di lavoro ad esso legati. Un altro punto caldo delle dichiarazioni del capo di Confindustria tratta i dazi commerciali: Orsini ha in effetti fatto riferimento alla recente legge introdotta dal presidente Joe Biden, che prevede una tassazione al 100% sui prodotti importati dalla Cina, norma volta a proteggere l’industria nazionale.
Secondo il numero uno dell’organizzazione delle imprese italiano, ciò che può fare l’Italia in questo senso è il seguente passo: non cedere incentivi governativi a prodotti non originari dell’Italia o dell’Europa. Per il resto, Orsini ha ricordato giustamente che l’Italia esporta davvero molti prodotti all’estero, quindi non può permettersi particolari limitazioni. Insomma, sembra proprio che il mercato dell’auto elettrica sia ancora un settore complicato, sperando di arrivare presto a una soluzione definitiva che accontenti finalmente tutti quanti.
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