La BMW ha sorpreso in passato gli appassionati come poche altre volte era successo, con un modello storico.
Sono pochi i marchi che hanno dimostrato di saper crescere e perfezionarsi sempre di più nel mondo delle moto come ha saputo fare la BMW in questi anni. Il colosso bavarese si è imposto anche nel motorsport, un traguardo che bramava da tanti anni e che ha potuto conquistare con un fenomeno come Toprak Razgatlioglu.
Il turco è stato determinante per l’evoluzione della moto, con la casa tedesca che inoltre sta conquistando tutti sul mercato. Sono poche le due ruote che al giorno d’oggi hanno modo anche solo di pensare di tenere testa a un mito assoluto come la R 1300 GS, una enduro stradale davvero di eccezionale spessore.
Si tratta della seconda moto più venduta in Italia, il che dimostra come la sua qualità vada oltre anche al prezzo di partenza decisamente sostenuto di ben 21.270 Euro. Le dimensioni evidenziano una moto da 221 cm di lunghezza, una larghezza da 100 cm e un’altezza della sella da 85 cm, con il peso che è di 215 kg. Il motore che monta internamente è un bicilindrico da 1300 di cilindrata e che eroga un massimo di145,5 cavalli, con il picco di velocità che è di 225 km/h. In passato però la casa tedesca ha trovato il modo di farsi apprezzare con una novità pazzesca.
Era il 1972 quando in casa BMW divenne deciso l’intervento da parte del responsabile della produzione del marchio bavarese, ovvero Ernst Milarch. Questi incontrò in varie occasioni Dieter Koning, noto costruttore di motori da motoscafo, con l’intento che era quello di progettare una moto che fosse più veloce di quella che al tempo sembrava la moto perfetta, ovvero la MV Agusta che guidava Giacomo Agostini.
Non era di certo un’impresa semplice, anche perché fino ad allora le BMW montavano dei bicilindrici, mentre ora si sarebbero virato verso i quadricilindrici. Eravamo di fronte a un boxer longitudinale, con due cilindri in avanti e altrettanti indietro, con l’idea iniziale che era quella di crearla senza cambio.
Il progetto lo si presentò a Monaco di Baviera, ma lo accettarono solo come dopo lavoro. Il responsabile della sede di Berlino avrebbe lavorato solo dopo l’orario di lavoro. Alla fine fu creato un motore da 350 di cilindrata e con erogazione da 95 cavalli e uno da 500 di cilindrata con 150 cavalli. Nonostante il progetto sembrava entusiasmare per potenza e qualità, alla fine a Monaco lo bocciarono e non si riuscì a dare vita alla moto dei sogni.
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