Una sentenza mette il punto sulla questione. Ecco cosa succede se metti in atto questo comportamento in automobile con la cintura della sicurezza.
Quella delle famose cinture di sicurezza è stata forse una delle invenzioni che hanno maggiormente influito – in positivo – sulla sicurezza stradale. Questo strumento apparentemente banale infatti trattiene il guidatore e gli occupanti dell’auto in caso di incidente impedendo loro di volare fuori dall’abitacolo quando la forza dell’impatto è estremamente elevata. Eppure, relativamente parlando, sono un’introduzione piuttosto giovane.
L’obbligo di assicurare le cinture di sicurezza in auto è stato introdotto dal Motor Vehicle Safety Standard nel 1968 ma ci sono ancora alcune questioni che non sono chiarissime, per questo la legge italiana di recente ha chiarito cosa bisogna fare in un caso molto discutibile. Se è infatti obbligatorio assicurare la propria cintura in auto, va chiarito se bisogna anche verificare che i passeggeri lo facciano.
In poche parole, la domanda a cui la Cassazione di recente ha dato una risposta piuttosto chiara è: il proprietario dell’automobile nonché guidatore è obbligato a controllare se i passeggeri indossano la cintura di sicurezza o meno? La risposta potrebbe sembrarvi ingiusta però del resto, essere la persona titolare del veicolo comporta onori ed oneri. Sentiamo dunque qual è il verdetto finale.
Un recente caso che purtroppo ha avuto anche una vittima è stato gestito dal Tribunale di Frosinone ed in seguito dalla Corte d’Appello di Roma. Il caso in questione è occorso il 31 dicembre del 2015 quando un ragazzo di 18 anni ha perso la vita in auto di una ragazza allora 29enne. Secondo le perizie forse il ragazzo avrebbe potuto salvarsi se solo avesse indossato le cinture di sicurezza, cosa che un’altra passeggera, sopravvissuta allo schianto, aveva fatto.
Ora, il Tribunale aveva inizialmente assolto la proprietaria dell’automobile dall’accusa di omicidio colposo in quanto l’auto non era dotata di un sensore che avvertisse il guidatore del mancato aggancio delle cinture di sicurezza sui sedili posteriori. Tuttavia questo verdetto è stato ribaltato del tutto il 6 marzo dell’anno scorso. Il giudice si è basato sull’Articolo 172 del Codice della Strada che enuncia quanto segue.
“Risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano”. Questo enunciato viene erroneamente solitamente preso in considerazione solo da chi trasporta dei bambini in auto che, ovviamente, non hanno la maturità per capire da soli che allacciare la cintura è un metodo per rischiare meno in caso di incidente. Tuttavia, non dobbiamo confonderci: vale per qualsiasi passeggero possiamo avere in auto e per giunta, la sentenza della Cassazione mostra come si rischiano conseguenze gravissime ad ignorare questo enunciato.
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