Una piccola dimenticanza sul libretto di circolazione può trasformarsi in un conto salatissimo. E non ci sono scuse che tengano.
C’era una volta il tempo in cui le regole della strada erano più elastiche, quasi interpretabili. Oggi non più. L’Europa ha serrato i ranghi sulla sicurezza stradale e l’Italia si è adeguata con una serie di norme che non lasciano spazio a fraintendimenti. Le statistiche sugli incidenti hanno fatto suonare più di un campanello d’allarme nelle stanze dei bottoni di Bruxelles.
Da qui, una raffica di novità: dalle auto di ultima generazione dotate dei sistemi ADAMS – veri angeli custodi elettronici – fino agli inasprimenti delle sanzioni. Ma tra tutte queste novità, ce n’è una che sta facendo tremare il portafoglio degli automobilisti italiani. Bisogna fare molta attenzione al proprio libretto di circolazione.
È proprio lui, l’articolo 78 del codice della strada, il nuovo incubo di chi guida. Una norma che sembra scritta col righello: ogni singola modifica al veicolo deve essere registrata sulla carta di circolazione. Non importa se avete cambiato un particolare minuscolo o se avete stravolto l’assetto della vostra auto. La legge non fa sconti.
Il meccanismo è semplice sulla carta, ma spesso ignorato nella pratica. Dopo qualsiasi modifica, bisogna presentarsi alla Motorizzazione Civile per una visita di controllo. Solo con il loro timbro si può tornare a circolare tranquilli. Eppure sono ancora tanti gli automobilisti che prendono questa regola sotto gamba, come se fosse l’ennesima formalità burocratica da aggirare.
Ma il conto da pagare, quando si viene beccati, fa venire i brividi: si parte da 430 euro, per arrivare fino a 1.731 nei casi più seri. Come un fulmine a ciel sereno, la multa può colpire anche chi ha fatto modifiche minime senza comunicarle.
La logica dietro questa severità è chiara come l’acqua. Un’auto modificata senza controlli è come una bomba ad orologeria: potrebbe creare problemi in qualsiasi momento. Per questo le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli, passando al setaccio i documenti di circolazione e confrontandoli con lo stato effettivo dei veicoli.
Non c’è da stupirsi se i posti di blocco sono diventati più frequenti e minuziosi. Gli agenti controllano ogni dettaglio. E quando trovano una discrepanza, il verbale è assicurato.
La morale è semplice: meglio perdere mezz’ora in Motorizzazione che ritrovarsi con una multa che vale quanto una vacanza ai Caraibi. In fondo, queste regole esistono per proteggere tutti. Come in un grande puzzle stradale, ogni pezzo deve essere al suo posto, certificato e sicuro. Solo così si può garantire che il viaggio di tutti sia più sereno e, soprattutto, sicuro.
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