Con 11 euro di benzina si può viaggiare per oltre 4000 km: sembra un sogno ma non lo è, ecco come fare
Ti sei mai fermato alla pompa di benzina, guardando i numeri che corrono sul display, chiedendoti se c’è un posto al mondo dove riempire il serbatoio non significhi svuotare il portafoglio? In Italia, fare un pieno è diventato quasi un lusso. Con il prezzo della benzina che si aggira intorno ai due euro al litro, ogni rifornimento sembra una prova di resistenza per il bilancio familiare. E mentre si cercano soluzioni — auto ibride, elettriche o persino abitudini più sobrie — la sensazione è che il carburante sia ormai un privilegio.
Ma come siamo arrivati a questo punto? Negli ultimi anni, il costo dei carburanti è stato spinto verso l’alto da una serie di fattori: l’aumento delle accise, la volatilità dei mercati internazionali e, più di recente, l’impatto delle crisi geopolitiche. Ogni centesimo in più al litro si traduce in spese maggiori per chiunque debba spostarsi ogni giorno, che sia per lavoro, per studio o per piacere. Le vacanze on the road che un tempo rappresentavano un sogno di libertà, oggi rischiano di trasformarsi in un’impresa costosa.
Eppure, in questo contesto di rincari e sacrifici, esiste un luogo che sembra appartenere a un’altra realtà: un paese dove il costo della benzina è così basso da sembrare quasi surreale. Ma prima di svelarti di quale paese stiamo parlando, facciamo un piccolo viaggio immaginario. Quanto lontano pensi di poter andare con 11 euro di carburante?
Ora immagina di essere in Libia, dove il prezzo della benzina è di appena 0,028 euro al litro. Sì, hai letto bene. Con un costo così basso, 11 euro basterebbero per acquistare quasi 400 litri di carburante. E con quei 400 litri, un’auto con un consumo medio di 20 km/l potrebbe percorrere oltre 4.000 chilometri. È una distanza che ti permetterebbe di attraversare interamente l’Italia andata e ritorno, più volte, senza mai preoccuparti di quanto spenderai.
Questo dato, apparentemente incredibile, non è frutto di magia. In Libia, uno dei principali produttori di petrolio al mondo, i prezzi del carburante sono mantenuti artificialmente bassi grazie a sussidi statali che mirano a rendere il carburante accessibile a tutti. La situazione, ovviamente, è figlia di un contesto specifico: un paese ricco di risorse naturali, ma segnato da conflitti interni e instabilità politica. Mentre i cittadini libici beneficiano di questi prezzi, il sistema economico e sociale del paese presenta sfide che vanno ben oltre il costo del carburante.
La realtà libica può sembrare lontana anni luce dalla nostra esperienza quotidiana, ma offre uno spunto di riflessione interessante. Perché in Italia il prezzo del carburante è così alto? Le accise, che originariamente dovevano essere misure temporanee per finanziare emergenze come terremoti e guerre, oggi costituiscono una parte significativa del prezzo che paghiamo alla pompa. A queste si aggiungono l’IVA e le fluttuazioni del mercato internazionale, che rendono il prezzo al consumo uno dei più elevati in Europa.
C’è poi il tema dell’evoluzione tecnologica: mentre l’Italia punta a una transizione energetica che favorisca l’elettrico, molti si chiedono se queste soluzioni siano realmente accessibili per tutti. Il sogno di un trasporto economico e sostenibile sembra ancora lontano, mentre il quotidiano è fatto di spese crescenti e una percezione di impotenza di fronte a un sistema che sembra non premiare chi cerca di risparmiare.
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