Viviamo in tempi difficili e l’industria dell’Automotive europea è segnata anche dall’andamento della guerra in Ucraina.
Da quando l’esercito russo ha invaso il territorio ucraino il mercato delle quattro ruote è piombato in una crisi con pochi precedenti storici. Il conflitto armato ha determinato la seconda peggior emergenza umanitaria nel Vecchio Continente dal secondo dopoguerra. La situazione geopolitica non è migliorata dopo 3 anni e i colossi dell’Automotive hanno deciso di prepararsi a ogni evenienza, dopo il parere favorevole dei Governi.
I Gruppi automobilistici più importanti d’Europa, come Volkswagen e Stellantis, potrebbero ben presto riconvertire le loro attività, puntando sulla produzione di mezzi blindati o cingolati per la difesa. Il 12 marzo 2025 il Parlamento europeo ha approvato il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro della Commissione Europea allo scopo di tenersi pronti in caso di necessità. Dopo l’emergenza sanitaria del Covid-19, l’ultima cosa che avrebbe dovuto gestire l’Europa è una mobilitazione di risorse economiche destinate a un riarmo.
Gli Stati Uniti, dopo la rielezione di Donald Trump, non sembrano più disposti a investire altri miliardi per la difesa del Paese del Presidente Volodymyr Zelensky. Addio agli aiuti militari e la condivisione di informazioni con Kiev. L’obiettivo di Trump è diminuire la presenza militare nel Vecchio Continente. Il riarmo europeo passerà anche dal coinvolgimento delle Case automobilistiche. Per questo le voci sulla possibile conversione degli stabilimenti della Volkswagen e Stellantis hanno acquistato credito.
Friedrich Merz, primo favorito per diventare il prossimo cancelliere tedesco, ha annunciato che prenderà delle decisioni drastiche. Il Gruppo Volkswagen sta attraversando una fase di crisi e i dazi imposti da Trump peggioreranno, ulteriormente, le cose. Il Gruppo Volkswagen si prepara ad affrontare un altro anno affannoso. Ai colleghi di Bloomberg e The Telegraph, il CEO di Volkswagen Oliver Blume ha spiegato che il Gruppo è disponibile a fornire consulenza nello sviluppo e nella produzione di veicoli militari.
Sulla falsa riga di quanto sta avvenendo in Germania, anche in Italia sono rimbalzate voci, su diversi magazine, di un eventuale piano del Governo Meloni di conversione dalla filiera automotive alla produzione bellica. Leonardo ha di recente avviato una joint venture con il major tedesco Rheinmetall per la realizzazione di mezzi corazzati, mentre Iveco Defense è già in prima linea nel settore. Quindi non è da escludere che Stellantis possa partecipare al piano di riarmo solo attraverso servizi di consulenza. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
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