Nuova impennata del Diesel. Chi sperava di risparmiare è nei guai. Tutta colpa del dietrofront del Governo.
Chi possiede un’auto a gasolio ci aveva sperato e creduto, ma all’improvviso è arrivata la notizia che nessuno si aspettava. Tutto è partito dal Piano Strutturale di Bilancio di medio termine valido dal 2025 al 2029 pubblicato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Sul testo si legge della necessità di “utilizzare il riordino delle spese fiscali in precisi ambiti di tassazione”, e proprio uno di questi riguarda le accise per diesel e benzina.
Come precisa il titolare del dicastero si tratta di un’azione obbligata legata agli impegni europei relativi ai sussidi che possono danneggiare l’ambiente. In sintesi, per il rappresentante dell’Esecutivo per disincentivare l’uso e l’acquisto di mezzi inquinanti come imposto dall’organo comunitario sarebbe una contraddizione continuare con le agevolazioni economiche, dunque, come precisa ulteriormente il documento potrebbe esserci un leggero calo delle accise per i veicoli a benzina e un innalzamento per quelli a gasolio.
Sempre Giorgetti ha tenuto a precisare che l’incremento dei prezzi sarà comunque sostenibile e terrà presenti le esigenze di tutte le compagnie che lavorano con questo carburante. Davanti a tale prospettiva è subito insorta Federconsumatori che ha paventato un rialzo di 112 euro annui per automobilista e di 121 euro a famiglia per un totale di 233 euro in più da sborsare ogni 12 mesi visto che l’84% della merce in Italia viene trasportato su gomma.
Attualmente le tasse sulla benzina toccano quota 1,041 euro al litro. cui 0,313 euro di IVA, ovvero il 60% del costo totale all’utente. Per quanto concerne il diesel la cifra oggi scende a 0,909 euro al litro, con IVA di 0,292 euro, ovvero il 56% del globale. Va sottolineato che nessun altro Paese del Vecchio Continente impone somme extra tanto elevate. Qual è il rischio se il programma del Ministro dovesse effettivamente prendere forma e dunque si dovesse almeno uniformare la tassazione tra le due tipologie di alimentazione?
Per i possessori di autovetture a gasolio ci sarebbe un rincaro immediato di 13,50 centesimi, ma di tutto questo non verrebbero penalizzati soltanto i privati. Molti autobus infatti utilizzano il combustibile meno amico dell’ambiente, di conseguenza ciò potrebbe scatenare aumenti a catena. Nel frattempo per evitare il tracollo del settore, il Governo si è impegnato a posticipare il divieto di vendita dei veicoli a motore termico fissato per il 2035 e ulteriori risorse di supporto verranno richieste per non lasciare i produttori in balia dei cambiamenti.
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