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FIAT, addio ad un pezzo di storia: non si produrrà più

Pubblicato da
Antonio Pinter

Si chiude un capitolo importante dell’industria automobilistica italiana: va in pensione. Resta solo il ricordo.

Negli stabilimenti Fiat si respira un’aria diversa in questi giorni. Le linee di produzione del motore FIRE si fermano una dopo l’altra, in un silenzio che sa di storia. Non è solo un cambio tecnologico: è la fine di un’epoca che ha visto questo propulsore conquistare il cuore degli italiani.

Dalla mitica Fiat Uno che ha rivoluzionato il mercato delle utilitarie, passando per la grintosa Y10, fino alle più recenti 500 e Ypsilon che ancora oggi colorano le nostre città. Il FIRE non è stato un semplice motore. Nato dalla mente brillante degli ingegneri Fiat e Magneti Marelli, ha saputo reinventarsi più volte. 

Un nuovo capitolo tutto da scrivere

Prima l’iniezione elettronica, poi il variatore di fase. Come un vecchio saggio che si adatta ai tempi che cambiano, il FIRE ha continuato a evolversi mantenendo quella sua caratteristica unica: non tradire mai chi lo sceglieva.

Addio alo storico Fire (wikimedia commons) derapate.it

Ma il mondo corre veloce. Le norme anti-inquinamento spingono verso nuove strade, e Fiat risponde con i motori FireFly. È come quando in cucina si passa dalla vecchia caffettiera alla moderna macchina del caffè: cambia il metodo, ma l’obiettivo resta lo stesso. I nuovi propulsori portano con sé iniezione diretta, turbo, tecnologie ibride. Un salto nel futuro necessario per stare al passo coi tempi, e ridurre l’impatto ambientale.

Il cambiamento non riguarda solo i motori. Le officine dovranno imparare nuovi trucchi del mestiere, come artigiani che si aggiornano per restare al passo con le novità. Nel mercato dell’usato, le auto con il FIRE potrebbero perdere un po’ di valore, ma la loro proverbiale robustezza continuerà ad attirare chi cerca un’auto senza troppi fronzoli.

Fiat guarda avanti senza timori. L’azienda sta piantando i semi del futuro: dai sistemi mild hybrid alle auto completamente elettriche, senza dimenticare la ricerca su idrogeno e biocarburanti. È un po’ come quando si ristruttura casa: si mantengono le fondamenta solide ma si modernizza tutto il resto. L’industria automobilistica italiana sta facendo proprio questo: conserva il suo DNA di qualità e innovazione, ma si prepara a scrivere nuove pagine della sua storia.

Il vecchio FIRE ci lascia, ma il suo spirito pionieristico continua a vivere nelle nuove tecnologie che prenderanno il suo posto. Come quando si saluta un amico che parte per un lungo viaggio: resta la nostalgia, ma anche la certezza che il futuro porterà nuove avventure.

Antonio Pinter

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