Giorgio Armani è tra i grandi geni dell’industria italiana, ma il suo cuore batteva anche per questa britannica.
Negli anni sono stati ben pochi i personaggi che si sono imposti a livello internazionale come ha saputo fare Giorgio Armani. Un uomo che ha scritto pagine epiche della storia del Belpaese, con il suo modo di fare sempre elegante che gli ha permesso di diventare un simbolo della nostra nazione.
Un uomo che negli anni ha dimostrato di poter avere un ruolo centrale anche nello sport, soprattutto con la sua Milano nel basket, e nell’automobilismo. Solo pochi mesi fa infatti nasceva la 500e della Fiat in edizione limitata per Giorgio Armani, un gioiello che riusciva a garantire prestazioni e un design impeccabile.
Ancora una volta però è tempo di ammirare il personaggio Giorgio Armani, un uomo che ha saputo stravolgere la moda. Per questo motivo è molto particolare e curioso il fatto che abbia deciso nella propria vita anche di avvicinarsi moltissimo alla Gran Bretagna, come lo si vede con questo caso particolare.
Quando si parla di automobili tutti diventano internazionali e non guardano più alla bandiera. Questo è capitato anche a un mito come Giorgio Armani, un uomo che nella sua storia ha fatto del Made in Italy uno dei propri cavalli di battaglia, ma non poteva non rimanere estasiato di fronte alla Turbo R della Bentley.
Stiamo parlando di un vero e proprio bolide, con questa vettura che si presenta sul mercato con un motore V8 da 6750 di cilindrata e che ha modo di erogare un massimo di 333 cavalli. Il picco massimo di velocità raggiunta da questa vettura è da 238 km/h, con l’accelerazione che permette a questa vettura di passare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi.
Un’auto che al proprio interno era la perfetta essenza dello stile Armani, con l’eleganza che era il suo punto di forza e che dimostrava apertamente di essere un modello lussuoso, ma non per tutti. Anni dopo infatti è finita all’asta in Germania, peccato che l’abbiano venduta per un prezzo minimo di soli 49.500 euro. Per qualcuno poteva trattarsi anche di un affronto verso un’auto leggendaria appartenuta a Giorgio Armani. Ora il leggendario imprenditore piacentino si è spento, ma il suo nome e ciò che ha saputo creare rimarrà per sempre nella storia e nell’immaginario collettivo italiano.
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