In campo internazionale si teme una escalation della guerra dei dazi, ma la vera minaccia per l’Europa non è Donald Trump.
L’elezione di Donald Trump ha causato un vero terremoto nelle dinamiche politiche internazionali, anche dal punto di vista commerciale. Il presidente statunitense non ha nascosto la sua volontà di inserire dei dazi nei confronti non solo di Canada e Messico, paesi confinanti, ma anche dell’Unione Europea. Da tempo ormai sono in corso i dialoghi per cercare di appianare le tensioni e far si che non si scateni una guerra commerciale che rischia di mettere in ginocchio l’economia mondiale.
L’Unione Europea è ovviamente direttamente coinvolta nella situazione, inclusa l’Italia. Tra i settori che Trump vorrebbe tassare c’è anche quello delle automobili. La mossa, dunque, se fosse vera, sarebbe un duro colpo per l’automotive italiano, che vanta numerose esportazioni all’estero, incluso negli Stati Uniti. C’è un altro settore però che sarà inevitabilmente coinvolto qualora la guerra dei dazi dovesse esplodere, quello delle due ruote.
Dalla Ducati alla Piaggio: le moto italiane sono amatissime in tutto il mondo. Non sorprende dunque che siano gettonatissime anche negli Stati Uniti. Il nostro paese esporta molti più veicoli di quelli che importa (si parla di 238 milioni contro poco più di un milioni di due ruote americane che entrano nel nostro paese, come si legge sul portale due ruote). Sarebbe dunque una vera mazzata per le aziende europee, ma gli Stati Uniti non sono l’unica minaccia.
India e Cina, infatti, hanno un bilancio ancora più favorevole nei confronti dell’Europa, i modelli che arrivano dall’Asia possono essere importanti nel nostro continente con grande facilità e a prezzi bassi, anche per via della permissività delle istituzioni europee su questo fronte. Esportare i nostri modelli è invece estremamente complicato.
In India, le moto europee devono sottostare a dazi doganali e alla GST ( una sorta di IVA). Le tasse nei confronti delle nostre moto sono dunque il 50% del prezzo, più altri dazi aggiuntivi, ed eventuali aggiunte in caso di moto di alta cilindrata. Insomma, calcoli alla mano si può arrivare a raddoppiare il prezzo del modello solo con i dazi. Esportare in India è dunque estremamente complicato. Discorso simile in Cina, dove oltre a dazi doganali, simil iva e tassa di consumo si può arrivare a pagare oltre il 50% del prezzo. Insomma, India e Cina rappresentano un vero problema.
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