Pronto il cambio di proprietà per il colosso italiano, con il terremoto che è incredibile.
Da un po’ di anni a questa parte stiamo assistendo a una serie di cambiamenti nel mondo dei motori, con la situazione economica del settore che di certo non è tra le più rosee. Per questo motivo non è raro assistere anche alla necessità da parte delle aziende di rivoluzionarsi anche nelle proprie fondamenta.
Lo si vede già dal discorso che si può portare avanti con alcune dirigenze, con la necessità da parte dei vari marchi che è quello di poter offrire i migliori servizi possibili, ma in un mondo globalizzato e dove si sta andando verso una differenza netta nei prezzi e nei costi di produzione diventa sempre più difficile avere la forza di poter rimanere competitivi.
Ecco dunque come mai nell’ultimo periodo dobbiamo fare i conti anche con delle nuove possibili clamorose soluzioni, con uno dei più grandi colossi italiani che ora rischia davvero moltissimo. Il suo futuro dovrà essere ben diverso, anche a causa di debiti sempre più pressanti, con il cambio della guardia che ormai sembra essere ormai prossimo.
Quando si parla di qualità per l’abbigliamento nel mondo delle moto, una delle prime aziende che balza alla mente è senza dubbio la Dainese. Un marchio che ha fatto la storia e che ancora oggi è considerata un mito assoluto, con questo colosso nato a Colceresa, in provincia di Vicenza, che sta però per passare la mano a dei nuovi investitori, come lo si evince da Bloomberg.
La situazione aveva subito già un grosso scossone nel 2014, anno nel quale il presidente e fondatore Lino Dainese decise di vendere l’80% della società per un incasso totale di 130 milioni di Euro, al termine della trattativa con la Investcorp del Bahrain. Il secondo passaggio di consegne avvenne nel 2022, per 630 milioni, con la cessione alla realtà statunitense di Carlyle, ma negli ultimi anni la situazione si è fatta molto complessa.
Al termine del 2024 sembra infatti che il buco di bilancio di Carlyle sia stato di ben 120 milioni di euro. Dainese però ci tiene a ricordare come, per quanto sia vero che il marchio stia valutando una ricapitalizzazione, non ci saranno egli effetti sulla produttività e operatività dei dipendenti. I prossimi proprietari, sempre secondo Bloomberg, dovrebbero essere gli statunitensi di HPS Investment Partners e i britannici di Arcmont Asset Management.
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