C’era una volta una sfida tutta “nostrana” tra la Ferrari e la Bugatti. A distanza di decenni scopriamo un modello che ha fatto scuola.
Per parlare della storia dei due esemplari prodotti dalla Casa di Molsheim occorre ritornare ad un’epoca in cui la Ferrari puntava a primeggiare nel segmento delle auto da corsa. L’obiettivo di Enzo Ferrari con il lancio della F40 era quello di battere tutti i record storici di velocità. Ci riuscì, mettendosi alle spalle l’altra rivale della Porsche, ma questo creò uno stimolo per la creazione di una hypercar da sogno.
La Bugatti lanciò la EB110, nel 1991, durante la sua gestione italiana negli stabilimenti di Campogalliano, in provincia di Modena. Erano passati 4 anni dalla presentazione della F40. Enzo Ferrari era passato a miglior vita con la consapevolezza di aver realizzato l’auto più rapida sul pianeta. L’evoluzione della EB110 venne creata nella leggendaria Fabbrica Blu modenese.
Uno dei due esemplari della Bugatti EB110 Sport Competizione “IMSA” verrà esposto quest’anno al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, negli Stati Uniti. La kermesse sarà attiva sino al 18 agosto 2024. La Bugatti EB110 SC presenta il numero di telaio ZA9BB02E0SCD39044 e numero di motore B110.11*0151. In pista ha cominciato a correre nel 1995 con il Monaco Racing Team (MRT) del driver Gildo Pallanca Pastor, che introdusse l’hypercar al campionato IMSA (classe GTS-1) e alle gare della serie BPR.
La EB110 aveva un potente motore 12 cilindri a V di 60º, con monoblocco in lega di alluminio e magnesio, testate in alluminio e titanio, posto in posizione posteriore centrale longitudinale che incorporava il cambio e parte della trasmissione. La cilindrata era di 3.500 cm³, alesaggio 81,0 mm e corsa 56,6 mm. Un vero mostro di potenza con 560 CV a 8.000 giri/min o 610 CV a 8.250 giri/min.
La versione IMSA della Bugatti era ancor più potente e venne guidata da Derek Hill e dall’ex pilota Ferrari di Formula 1 Patrick Tambay. La EB110 SC IMSA, esposta in California, ha corso a Watkins Glen, Sears Point e alla 1000 km di Suzuka del 1995, con l’obiettivo nel 1996 di fare la storia anche a Le Mans. A causa di un incidente nelle prequalifiche non partecipò alla super classica di Le Sarthe.
L’ultima sfida della sua carriera è stata la 2H di Digione nel giugno 1996, durante la quale strappò un terzo posto nel primo round. Oggi la Bugatti produce auto di lusso dal valore multimilionario, ma la storia vera l’hanno fatta vetture estreme come quella che vedete in alto.
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