La Cina non si ferma più: occhi in Europa per un vero e proprio saccheggio clamoroso, ecco cosa sta accadendo
Ancora loro, i cinesi. La guerra nel mondo dell’automotive è appena iniziata e sta assumendo sempre più i contorni di una sfida accesa a suon di modelli e non solo. Com’è noto, le industrie nei dintorni di Pechino sono decisamente più avanzate sulle case automobilistiche europee per quanto riguarda l’elettrico.
La questione è semplicemente e meramente di tempistiche: in Cina già da tempo si lavora alle vetture a zero emissioni, anche a causa dell’elevato smog nel Paese mentre in Europa solo da poco tempo si sta affrontando il problema, con conseguente riconversione delle fabbriche che ha richiesto tempo e denaro.
E così i marchi del Vecchio Continente stanno provando a recuperare il terreno perduto anche con grande velocità intanto sulle nostre strade sono sempre più le vetture cinesi circolanti: con motore termico, ibride o full electric, non importa. Il vantaggio è dettato anche dal prezzo molto più competitivo che attira gli automobilisti italiani.
La Cina, però, è ora passata al livello successivo. Sta assumendo nelle sue fabbriche i migliori talenti europei del settore dell’automotive con lungimiranza, umiltà e sapienza. Dalla BYD alla Xiaomi che ha ingaggiato almeno cinque dirigenti senior da diverse aziende tedesche, BMW inclusa.
Lo riporta la Reuters che spiega come l’azienda cinese intende costruire in Europa un centro di auto elettriche e sviluppo sfruttando le risorse a disposizione, foraggiata dallo Stato, ed ingaggiando i migliori dirigenti. Un vero e proprio piano di colonizzazione verrebbe da dire, con Xiaomi che solo nel 2024 si è inserita nel mondo dell’automotive.
Colosso della telefonia mobile, essendo il terzo produttore al mondo, la Xiaomi ha lanciato la SU7 ed ora sta contrastando l’egemonia della Testa per quanto riguarda le auto elettriche, con sfida lanciata anche ai marchi europei. Lo scorso dicembre il sorpasso alla Tesla Model 3 sfruttando guida autonoma, contenuti tecnologici ed una efficienza notevole del powertrain.
E l’annuncio di Lu Weibing, presidente dell’azienda, di voler iniziare la vendita delle auto cinesi in tutto il mondo nel 2027 fa tremare non poco Musk e soci. Dopo aver ingaggiato diversi dirigenti – tra cui Rudolf Dittrich, 15 anni in BMW e messo a dirigere il centro di ricerca pianificato – la Xiaomi è ora alla ricerca di un progettista esterno automobilistico senior, un progettista automobilistico senior ed ingegneri della dinamica dei veicoli per la sede di Monaco di Baviera.
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