Una decisione a livello politico dai piani alti rischia di mettere ancora più in difficoltà il mercato automobilistico internazionale.
Il mondo della politica internazionale ha tutti gli occhi fissati sugli Stati Uniti. Infatti questi sono i giorni dell’insediamento di Donald Trump come nuovo presidente USA, dopo aver vinto in maniera nitida le elezioni presidenziali dello scorso autunno, superando la sfidante democratica Kamala Harris.
Gli effetti della seconda elezione di Trump inizieranno a compiersi e mostrarsi già nei prossimi mesi. Tante le modifiche che vuole apportare l’imprenditore di New York nei vari settori, sia negli affari esteri che in quelli interni. Tra le prime categorie ad essere inibite c’è senza dubbio quella del mercato automotive, che rischia di essere colpito ed affondato da alcune decisioni spaventose.
Trump lancerà dei dazi del 25% sulle componenti meccaniche per la costruzione di automobili, in particolare su quelli provenienti da paesi vicini come Canada e Messico e sui rivali dalla Cina. Insomma, un aumento delle tariffe e della tassazione che non farà piacere né ai produttori né ai consumatori, cambiando di fatto tutto l’ordine commerciale in questo ambito.
Proprio dal Messico, un paese che sicuramente non ha preso positivamente la rielezione di Trump negli USA, arrivano allarmi significativi. In particolare dall’Ina, l’associazione nazionale dei produttori di ricambi auto, che ha parlato di un impatto negativo sul mercato auto in generale a causa dei nuovi dazi promessi dal neo presidente.
I veicoli in vendita negli Stati Uniti dovrebbero subire un incremento di prezzo in media di 2.414 dollari già nel 2025. Una conseguenza che diventa un rischio per la competitività dei veicoli americani, con aumento dei costi per consumatori e venditori. Il Messico spera in una cooperazione in questo settore tra i due paesi, per mitigare gli effetti di certe politiche protezionistiche, ma la strada appare molto tortuosa.
Ovviamente i dazi di Trump non metteranno in difficoltà solo il mercato USA, ma rappresenteranno un effetto domino su tutto il mercato mondiale. Diverse case automobilistiche europee per esempio vantano gran parte del loro fatturato con le vendite in territorio USA. Ora l’aumento dei costi e le nuove tassazioni rischiano di dare un’ulteriore mazzata a certe aziende.
Andrà trovata una soluzione generale, ma pare che la politica dei dazi sia alla base delle strategie del tycoon repubblicano, senza riflettere sul fatto che saranno i cittadini ad essere colpiti, con aumento di prezzi esponenziale sulle nuove vetture, e di fatto anche le case produttrici costrette ad aumentare i prezzi di listino delle atuo.
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