Una nuova truffa insidia gli automobilisti. Questa è ancora più pericolosa perché riconoscerla è davvero difficile
Ormai sta diventando purtroppo costante l’aumento di truffe di cui sono vittime gli italiani. Tentativi di raggiro sempre più sofisticati che hanno trovate nel web e nelle sue tecnologie un ulteriore canale attraverso il quale diffondersi con sempre maggiore efficacia.
E-mail, telefonate, messaggi su Whatsapp o su altri social, ormai non c’è più alcun ambito in cui un cittadino non possa sentirsi totalmente al sicuro dal rischio di essere truffato con la possibile perdita di denaro o l’acquisto di beni o servizi non richiesti. Riottenere il maltolto e cercare di risolvere la situazione nell’immediato può rivelarsi un’autentica impresa per chi incappa nel raggiro, una beffa ulteriore che si aggiunge alla frustrazione per il danno subito.
Truffe che, ovviamente, non mancano anche per gli automobilisti. Pensiamo, ad esempio, a quelle arcinote dello specchietto o del pedone investito cui possiamo imbatterci tutti in strada. Raggiri diffusi anche sul web come nel caso dei siti fraudolenti di assicurazioni attraverso i quali gli ignari clienti sottoscrivono polizze inesistenti che li espongono al rischio di essere senza copertura sul veicolo.
Un’altra truffa alquanto pericolosa per gli automobilisti e di cui si segnalano casi in Italia è quella del Quishing, definizione che nasce dall’unione di due termine QR Code e Phishing. Il primo è il codice da scansionare con il proprio dispositivo per accedere a app e altre informazioni. Il secondo si riferisce al tentativo di truffa con cui si cerca di ottenere denaro o dati sensibili attraverso un’azione fraudolenta.
Casi di Quishing sono stati segnalati, in particolare, per gli automobilisti che ricaricano la proprio automobile elettrica presso le apposite colonnine. Molte di queste sono dotate di un QR Code sulla scocca che consente, tramite la scansione, di accedere direttamente al pagamento per il servizio.
Con il Quishing, i truffatori utilizzano QR Code contraffatti che vengono sovrapposti a quelli originali. L’incauto automobilista, dopo averlo scansionato, viene rimandato tramite il proprio smartphone su un sito fraudolento (spesso “copia” di quello originale) sul quale possono essere richiesti dati sensibili come il numero di carta di credito o prepagata, codici di sblocco e altre informazioni personali. Una volta inseriti, il danno è fatto. I cybercriminali ne entrano in possesso e possono procedere a frodi bancarie o furti di identità.
Una truffa pericolosa e molto subdola. Difficile accorgersi, infatti, di un QR Code contraffatto. Fortunatamente comunque vi sono alcuni metodi per difendersi. Anzitutto se si viene indirizzati su un sito web controllare che la url cominci con un https (sito protetto) anziché solo http. Se la colonnine li ha in dotazione, utilizzate metodi di pagamento più sicuri come il POS integrato. Infine aggiornare sempre la app per la lettura del QR Code. Alcune, infatti, possono sventare il pericolo, segnalando subito un codice malevole.
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