La commozione di Lapo Elkann colpisce tutti: ha provato a trattenersi, ma l’imprenditore italiano non ha potuto. È successo a causa del nonno.
Nell’immaginario collettivo la figura dell’Avvocato Gianni Agnelli è intramontabile. L’imprenditore torinese classe 1921 è senza dubbio un pezzo di storia dell’Italia del secolo scorso e, fra i tanti impegni anche di natura politica che ha assunto, si riconosce il suo impegno industriale. Da principale azionista e amministratore al vertice della FIAT ha contribuito significativamente allo sviluppo del settore della mobilità in Italia con importanti ripercussioni a livello mondiale.
Rispetto alle sue attività ma anche per l’alone di mistero e glamour dietro la sua vita privata, tanto si è scritto e detto di Gianni Agnelli. E la sua figura trova spazio anche all’interno del film ‘Race for Glory’, uscito appena alcuni mesi fa nelle sale cinematografiche internazionalmente. La pellicola racconta i fatti reali in merito alla rivalità tra le scuderie Audi e Lancia, nello specifico durante il campionato del mondo di rally del 1983.
Di una delle scene, che avviene nei pressi di un’ascensore, è parte anche Lapo Elkann. Il nipote dell’Avvocato è protagonista di un cameo nel quale interpreta proprio il nonno Gianni Agnelli, mentre ha una conversazione con Cesare Fiorio, ex direttore sportivo della Lancia, interpretato da Riccardo Scamarcio.
In occasione di un’intervista al settimanale ‘Novella 2000’, Lapo Elkann ha ripercorso l’emozione di aver vestito in ogni senso i panni di Gianni Agnelli, raccontando: “Non ho vestito l’abito originale di mio nonno, ma insieme al regista, a Scamarcio e allo staff è stata portata avanti una ricerca approfondita per individuare tessuti e stile molto simili al suo”. Nonostante ciò Lapo ha svelato di provare spesso gli abiti del nonno e che ciò lo fa sentire “particolarmente fragile”, sebbene spesso rappresentino un “rifugio sicuro”.
Infatti commosso il nipote di Agnelli ammette: “Nelle sue giacche mi sento più protetto. Come se lui da lassù mi trasmettesse l’energia che mi serve in quel momento. Amo moltissimo un gessato che mi ha dato, e un altro con la ‘G’ di Gianni”. Nel rimarcare l’eccellente contributo del nonno al mondo dei motori e allo sviluppo di questo settore in Italia, Lapo Elkann esalta il film come descrittivo della “grande storia dell’ingegno italiano, che riesce sempre a battere la competitività di macchine straniere nel mondo delle corse”.
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