L’Unione Europea sta vivendo un momento difficile e c’è il rischio che tutto salti, con una figura importante che sta manovrando il tutto.
Non sono di certo mai mancati nel corso degli anni coloro che si sono schierati in modo duro e aperto contro l’Unione Europea. Fino a quando il Regno Unito non ha deciso di attuare il Referendum che ha portato alla Brexit, per la maggior parte delle persone queste idee sembravano dover restare come tali e senza delle conseguenze.
Da quel momento in poi erano molti a credere che si sarebbe creato una sorta di effetto domino che avrebbe potuto sbriciolare l’Unione. Così però non è stato e si è andati avanti lo stesso in modo serrato e unito, anche se oggi i venti di cambiamento non sembrano di certo essere favorevoli per la politica UE.
Lo sa molto bene anche Ursula Von der Leyen, considerando come l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca rischia di stravolgere i legami con gli USA. Il suo secondo mandato infatti è partito in modo decisamente più aggressivo rispetto al passato e ora ci sono delle novità che portano a un possibile spaccamento europeo, con Elon Musk che avrebbe un ruolo centrale.
Non mancano di certo i sostenitori di Elon Musk in Europa, con il CEO di Tesla che ha sfidato il mondo intero, passando in modo deciso dalla parte di Donald Trump. Per qualcuno sarà proprio lui che gestirà direttamente il Governo, anche se il volto sarà sempre quello del Presidente Trump.
Il potere di Musk lo si vede anche dal fatto che sembra essere sempre più intenzionato ad apporre il proprio nome anche in Europa. L’intento è quello di creare un movimento di destra nel Vecchio Continente che si basi quanto più possibile sul “trumpismo”. Un progetto che vedrebbe come alleati partiti come Fratelli d’Italia, si vedono già i chiari rapporti distesi tra Italia e USA, ma anche AfD in Germania, la Le Pen in Francia e Vox in Spagna.
Un progetto che, secondo “La Repubblica”, sarebbe intenzionato a indebolire l’Unione Europea, favorendo così in modo netto tutti quei partiti che invece puntano all’identità nazionale. Secondo qualcuno questo sarebbe un modo per dare agli USA un ulteriore vantaggio, dovendo trattare con Stati più piccoli e non con il Continente europeo. Se saranno rinnovamenti buoni o meno lo dirà la storia, ma di sicuro ci si trova in un periodo che può essere rivoluzionario.
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