Matteo Salvini non si trattiene con le critiche e ora giungono accuse gravissime.
Negli ultimi mesi si è parlato moltissimo del cambiamento al Codice della Strada che ha voluto Matteo Salvini. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti infatti ha richiesto delle sanzioni molto più severe nei confronti di coloro che vanno contro la Legge, anche se di fatto le Leggi sono rimaste le medesime.
Questo modus operandi ha dunque scatenato grosse accuse da parte dell’opposizione e anche di tanti italiani che si troveranno costretti a dover fare i conti con una situazione sempre più complessa. Inoltre non ci si deve dimenticare come questi anni siano quelli che stanno portando al maggior numero di cambiamenti per quanto riguarda la mobilità.
Sono sempre di più i Comuni che hanno deciso di bloccare diverse zone, rendendole così legate alle ZTL, il che non fa altro se non limitare sensibilmente gli spostamenti con auto private. Attenzione inoltre anche alle scelte dettate dall’uso di alcune particolari vetture, con il gasolio che ormai è il nemico giurato da parte di molti, con i prossimi blocchi che sono pesantemente contestati dal Ministro.
Di recente Matteo Salvini ha preso parte al talk show di Rete 4 “Fuori dal Coro” e ha avuto modo di parlare ai microfoni di Mario Giordano per spiegare il proprio punto di vista legato alla scelta di alcuni Comuni e Regioni di vietare le Euro5 a gasolio da ottobre 2025. Come sempre il Ministro non ha usato molti giri di parole e ha espresso in modo chiaro e diretto il proprio pensiero.
“Lasciare a piedi coloro che hanno un’auto Euro5 è da malati di menta, non c’entra nulla con gli ambientalisti”. Una frase chiara e netta e che fa capire come non ci sia di certo il benestare del Governo e della Lega attorno a questa decisione. Il problema è che la scelta del blocco di queste auto deriva per tre quarti da esponenti del centro destra e per metà della Lega.
Chi ha già annunciato il blocco è la Regione Piemonte, con Alberto Cirio che è di Forza Italia, e gli faranno seguito Lombardia e Veneto, con Fontana e Zaia della Lega, e l’Emilia-Romagna, con Michele De Pascale del PD. Prima di certe uscite, sarebbe forse il caso di fare chiarezza all’interno del Partito e della coalizione.
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