Una piccola rivoluzione Mercedes: nessuna così prima di lei. Una rivoluzione con la Stella.
Le Mercedes è stata sinonimo di auto enormi, lussuose, imponenti. Oggi le cose sono un po’ cambiata, la Casa della Stella ha introdotto modelli diversi, adatti alla città. Ma nei primi anni ’80 nessuno si aspettava che la casa tedesca potesse presentare un’auto lunga appena due metri e mezzo. Eppure è successo davvero.
Il concept NAFA ha rappresentato una svolta radicale per il marchio di Stoccarda. Un’auto piccola piccola, agile come uno scooter, con soluzioni tecniche mai viste prima su una Mercedes. Gli ingegneri l’hanno pensata per la città: compatta fuori, spaziosa dentro, facile da guidare e da parcheggiare.
La NAFA non assomiglia a nessun’altra Mercedes dell’epoca. Il designer Bruno Sacco ha creato qualcosa di completamente nuovo. Le linee sono semplici, squadrate, tipiche degli anni ’80. Il parabrezza è inclinato di 45 gradi, i vetri sono grandi e luminosi, il lunotto è dritto e geometrico. Le porte? Scorrevoli, per infilarsi nei parcheggi più stretti senza problemi.
Ma è nella meccanica che si nasconde la vera rivoluzione: per la prima volta su una Mercedes troviamo la trazione anteriore. Il motore è un tre cilindri da un litro, con 40 cavalli di potenza. Non serve altro per muoversi in città. La vera magia sta nelle ruote: girano tutte e quattro, permettendo all’auto di fare inversione in soli 5,7 metri. È come avere un’auto che balla il twist.
L’abitacolo è sorprendente. Nonostante la larghezza di un metro e mezzo, dentro ci stanno comodamente due persone. Gli interni sono curati come su ogni Mercedes: niente fronzoli inutili, solo qualità e comfort. È come entrare in una grande Mercedes, solo un po’ più piccola.
La NAFA non è mai arrivata nei concessionari. È rimasta un esperimento, un sogno nel cassetto. Il suo DNA però si è trasmesso alle Mercedes moderne. La Classe A del 1997 ha ripreso l’idea di una Mercedes compatta e accessibile. La smart del 1998 ha ereditato le dimensioni mini e l’agilità cittadina.
Guardando la NAFA oggi, sembra quasi di vedere il futuro attraverso gli occhi del 1981. Un’auto pensata per la città quando ancora le strade erano dominio delle grandi berline. Un progetto visionario che ha anticipato di vent’anni i problemi del traffico urbano. La dimostrazione che anche un marchio di lusso può pensare in piccolo senza perdere la propria identità. La NAFA rimane nel garage dei ricordi come la prima vera city car Mercedes: piccola fuori, grande dentro, resterà rivoluzionaria sempre.
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