Una decisione improvvisa dell’Unione Europea mette le automobili diesel a rischio. Bisogna sbrigarsi e fare qualcosa a riguardo.
Quella che porterà all’addio delle automobili a motore termico è una strada tortuosa che l’Unione Europea ha intenzione di percorrere gradualmente fino al 2035, anno in cui, come è ormai noto, vedremo proibire a tutti i costruttori la possibilità di immettere su strada auto con propulsore a benzina o diesel in favore di auto elettriche, a idrogeno e forse alimentate con biocarburanti o GPL.
Più volte però in Europa questa politica è stata criticata aspramente. Il principale motivo non è tanto l’addio alle auto a motore termico in se quanto la modalità con cui Bruxelles intende portare i conducenti di tutta Europa a dire addio alle automobili con motore a benzina o diesel. Le normative sono spesso contraddittorie e cambiano “in corsa” rendendo alcune azioni prese dai costruttori o dai consumatori per adeguarsi alla legge costose quanto inutili.
In queste ore per esempio il Ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing ha inviato una missiva ad Ursula Von Der Leyen in persona per esprimere il suo dissenso verso una questione importante che potrebbe rendere l’adeguamento alle normative Euro 5 ed Euro 6 per le automobili con motore diesel inutile, bandendo di fatto queste vetture; vediamo cosa è successo.
Semplificando il più possibile la questione, le automobili con motore diesel tuttora classificate come Euro 5 ed Euro 6 sono state testate secondo i parametri del Nuovo ciclo di guida europeo introdotto nel 1992 ma che la Commissione ha recentemente ritenuto obsoleto. Adesso le misurazioni si effettuano con i parametri del Real Driving Emissions o RDE che in poche parole, sperimenta su valori più simili a quelli reali con le auto a pieno carico e in strada.
Un cambiamento a metà strada che sicuramente aiuta a comprendere meglio le reali emissioni nocive delle automobili con questo tipo di propulsore ma che mette in una situazione terribile milioni di automobilisti che ora, potrebbero trovarsi con una vettura che non rispetta gli standard precedentemente adottati: “Chiediamo di porre fine alla politica anti-auto di Bruxelles. La gente ha bisogno della propria auto e non vuole che le venga tolta. La Commissione UE deve agire rapidamente”, le parole di Wessing.
Quante automobili sono a rischio con i nuovi parametri RDE? Milioni e milioni e, per dare una dimensione del fenomeno su scala globale, nella sola Germania sono ben otto milioni le automobili che rischiano di non poter più circolare. Un numero troppo elevato perché l’Europa possa fare finta di nulla e cambiare le regole a gioco avviato.
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