La mossa del colosso punta a stravolgere il mercato italiano: arrivano i SUV a GPL, è un successo annunciato.
Quando si cerca di “sfondare” in un nuovo mercato la domanda da porsi per un’azienda è sempre una: quali sono le esigenze del nuovo pubblico a cui sto per rivolgermi? Lo sa bene questo colosso dei motori, che ha deciso di “rivedere” le proprie strategie e proporre una nuova opzione di motorizzazione ai propri clienti.
Le aziende cinesi hanno avuto un’enorme crescita sul mercato negli ultimi anni, e hanno iniziato ad essere sempre più diffuse anche alle nostre latitudini. Le proposte che arrivano dal paese del Dragone sono sempre più gettonate e continuano a mettere in difficoltà le grande aziende del continente europeo. Il merito è certamente dei prezzi incredibili dei modelli che arrivano da Pechino e da una qualità in costante miglioramento, ma anche della capacità di adattarsi sempre di più ad un pubblico vario e di avvicinarsi anche ai gusti e alle esigenze degli automobilisti occidentali. A dimostrazione di questo, è arrivata la decisione di due grandi case automobilistiche orientali che stanno provando a fare breccia nel nostro mercato.
Le auto a GPL sono sempre più amate dagli automobilisti italiani. I numeri di vendita di questo tipo di modelli sono in crescita rispetto allo scorso anno. Sono state 81.467 le auto bifuel immatricolate nei primi sei mesi di quest’anno, il 9,1% sul totale. Questi numeri hanno spinto ad una riflessione i due colossi cinesi.
I brand Omoda e Jaecoo, parte del colosso cinese Chery Group, hanno recentemente lanciato sul mercato europeo i propri apprezzatissimi SUV (Omoda 5 e la Jaecoo 7). Per venire incontro alle esigenze del pubblico, però, in Italia oltre alle versioni termiche, ibride e a elettriche già disponibili nel listino potrebbe essere offerta anche la motorizzazione a GPL. Un’operazione pensata prettamente per il mercato italiano che dovrebbe vedere anche la partecipazione degli installatori attivi sul territorio nazionale per l’eventuale conversione.
Con il supporto locale e la supervisione dell’azienda, dovrebbe rimanere intatta l’iniziale garanzia di 7 anni o 150.000 Km. Visti i numeri del GPL in Italia citati in precedenza, è facile pronosticare che il progetto sia praticamente un successo annunciato, e che molti automobilisti coglieranno l’occasione di sfruttare questa nuova opportunità. Una mossa davvero furba per l’azienda cinese, che punta sulla varietà e convenienza per fare breccia nel mercato italiano.
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