Ecco perché il rosso non appare nel celebre logo della Ferrari e cosa si cela dietro questa scelta cromatica.
Cosa rende un marchio davvero iconico? Nel caso di Ferrari, la risposta sembra ovvia: velocità, stile e quel rosso inconfondibile. Il colore delle auto del Cavallino Rampante è ormai un simbolo culturale, riconoscibile in ogni angolo del mondo. Eppure, c’è un dettaglio che sfugge a molti: nonostante il rosso sia l’emblema delle vetture Ferrari, non compare affatto nel loro logo. Questo fatto, curioso e apparentemente contraddittorio, nasconde una storia affascinante e un preciso ragionamento stilistico.
L’assenza del rosso nel logo Ferrari non è un caso né una dimenticanza. È il risultato di una serie di scelte strategiche, storiche e artistiche che riflettono la visione di Enzo Ferrari e l’identità del marchio. Per comprendere appieno questa decisione, bisogna andare oltre la superficie e scoprire il significato dietro il celebre scudetto con il cavallino rampante.
Per capire questa scelta, bisogna fare un passo indietro e immergersi nelle origini del marchio. Il rosso non è una semplice preferenza estetica, ma ha radici che affondano nelle competizioni automobilistiche. Durante i primi decenni del XX secolo, la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) assegnò a ciascun Paese partecipante un colore distintivo per le auto da corsa: il rosso era il colore ufficiale dell’Italia. Da allora, la Ferrari ha abbracciato questo simbolo nazionale, facendolo proprio.
Ma se il rosso è così fondamentale per l’identità Ferrari, perché non è presente nel logo? La risposta si trova nella natura stessa dello stemma e nei suoi significati più profondi.
Il cuore del logo Ferrari è il cavallino rampante, un emblema che già di per sé trasmette dinamismo e forza. L’origine di questo simbolo risale al pilota italiano Francesco Baracca, eroe della Prima Guerra Mondiale, che lo aveva dipinto sulla fusoliera del suo aereo. Dopo la sua morte, la madre di Baracca suggerì a Enzo Ferrari di adottarlo come portafortuna. Ferrari accettò, personalizzandolo con uno sfondo giallo, in onore della città di Modena, dove la scuderia ha le sue radici.
Il logo Ferrari si completa con tre strisce orizzontali verdi, bianche e rosse, che rappresentano il tricolore italiano. Qui il rosso fa la sua apparizione, ma come elemento minore, lasciando il giallo e il nero a dominare. Questo non è un caso: Ferrari voleva che il suo logo fosse immediatamente riconoscibile e che richiamasse l’origine italiana senza sovrapporsi al colore simbolo delle sue vetture.
Dal punto di vista estetico, il rosso è un colore così intenso e predominante che potrebbe facilmente sovrastare gli altri elementi del logo. L’assenza di rosso nello scudetto permette al cavallino e al fondo giallo di risaltare, mantenendo un equilibrio visivo perfetto. La scelta cromatica crea una chiara separazione tra il logo e le vetture stesse, evitando ridondanze che potrebbero attenuare l’impatto complessivo del brand.
Inoltre, il giallo ha un significato particolare: rappresenta l’energia, la creatività e l’innovazione, valori che Ferrari ha sempre cercato di incarnare. Accoppiato al nero del cavallino rampante, trasmette eleganza e potenza senza bisogno di ulteriori aggiunte cromatiche.
Anche se Ferrari è sinonimo di velocità e competizioni, il marchio non si limita al mondo delle piste. L’assenza del rosso nel logo riflette questa dualità: Ferrari è un brand che si posiziona tanto nell’universo delle corse quanto in quello del lusso e della raffinatezza. Il logo, con la sua combinazione di giallo, nero e tricolore, diventa un simbolo universale, adattabile a ogni contesto.
Nel tempo, Ferrari ha saputo estendere il proprio appeal ben oltre il circuito, conquistando un posto d’onore nel mondo dell’automobilismo di lusso. E il logo, con la sua sobrietà e la sua forza iconica, è il ponte che unisce queste due anime del marchio.
Pur non essendo presente visivamente, il rosso rimane sempre sullo sfondo come colore simbolo. Ogni dettaglio del brand Ferrari sembra ricordarlo, anche se in modo implicito. È il colore che scorre nelle vene della scuderia, il filo conduttore che lega le vittorie del passato alle aspirazioni del futuro. In qualche modo, l’assenza del rosso nel logo diventa un elemento di forza: lascia spazio all’immaginazione, rafforzando il legame emozionale che ogni appassionato di motori ha con le vetture del Cavallino Rampante.
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