Problemi con gli Stati Uniti per il governo italiano: la causa è l’idea di Matteo Salvini, arriva il no definitivo alla proposta.
I rapporti tra Stati Uniti e Italia, non è una sorpresa, sono sicuramente positivi. I due paesi sono alleati ormai da tempo, ma negli ultimi mesi, viste le tensioni con l’Unione Europea in seguito alla questione della guerra in Ucraina e ai dazi, ha assunto un ruolo ancora più centrale. La premier Giorgia Meloni non ha mai nascosto la stima per il presidente statunitense Donald Trump e per la sua visione politica. Un apprezzamento ricambiato, che ha posto la presidente in una posizione privilegiata rispetto ad altri suoi colleghi del vecchio continente. Nelle ultime ore, però, sembra emerso un punto di dissenso tra il nostro paese e gli USA, e la causa è il chiacchierato progetto voluto da Matteo Salvini.
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti da tempo ormai battaglia per la costruzione dell’ormai famoso ponte sullo stretto di Messina. Un progetto certamente ambizioso, che richiederebbe un esborso economico non indifferente per essere realizzato. Negli scorsi mesi, era emersa l’ipotesi di inserire il ponte tra le spese militari che il nostro paese si è impegnata a sostenere nel nuovo accordo della Nato (altro grande cavallo di battaglia di Trump e punto di divisione con l’Unione Europea). Uno scenario che sembra però essersi fermato ancor prima di nascere.
Dagli Stati Uniti infatti, è arrivato un no secco alla proposta: il ponte sullo stretto di Messina non potrà rientrare nelle spese Nato, almeno secondo la posizione del governo americano. Come rivelato da Bloomberg, l’ambasciatore USA Matthew Whitaker ha messo in guardia gli alleati Nato da “soluzioni creative” per raggiungere il traguardo del 5% del Pil in spese militari. Come si legge anche su Il Fatto quotidiano, dunque, tra gli !avvisati” ci sarebbe anche l’Italia.
Mentre il governo valuta se farlo rientrare nelle spese militari, gli USA spingono affinché non vi siano “estensioni”di questo concetto e ci si attenga strettamente alle spese per la difesa. Insomma, i 13,5 miliardi che dovrebbero servire per la costruzione del ponte dovranno essere trovati in altro modo, a meno di non voler creare tensione con gli Stati Uniti. Il Ponte sullo stretto di Messina continua ad essere un tema di grande discussione. Non resta che aspettare e vedere se il progetto riuscirà prima o poi a venire completato.
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