Questo amatissimo marchio è adesso protagonista di una spiacevole vicenda: deve difendersi dalle accuse in tribunale, ecco che cosa sta succedendo.
Uno dei più grandi colossi di motori a livello mondiale è finito sotto accusa: negli ultimi anni i suoi numeri di vendita sono cresciuti a dismisura ed è diventato un marchio noto in tutto il mondo, ma ora sarebbe nel mirino per avere effettuato pesanti violazioni.
Byd negli ultimi mesi ha fatto parlare di sé per essere rapidamente diventata uno dei maggiori colossi del settore, e per essere l’unica ad essere riuscita a competere con Tesla al trono del maggior produttore di automobili elettriche al mondo. Merito dei tanti investimenti sul fronte della tecnologia, e della consueta politica di prezzo low cost cinese che ha reso questi modelli così appetibili anche in Europa.
Questa volta però l’azienda non ha fatto parlare di sé per i suoi numeri di vendita da record, ma per una vicenda che l’ha vista protagonista in tribunale, impegnata a difendersi contro le pesanti accuse che sarebbero state mosse nei suoi confronti.
BYD sotto accusa
Come si legge sul portale motorisumotori, il Ministério Público do Trabalho (MPT), il tribunale del lavoro brasiliano, ha avviato un’azione legale contro BYD. Le accuse ai danni del colosso cinese sono piuttosto pesanti, nate da una segnalazione anonima avvenuta nel 2024, che avrebbe portato a scoprire nel cantiere della fabbrica di Camaçari 220 lavoratori cinesi in condizioni paragonabili alla schiavitù, senza documenti e con visti irregolari. L’azienda, secondo quanto riportato sul portale, sarebbe accusata di sfruttamento della manodopera e tratta internazionale di esseri umani.
Con il tempo la denuncia si sarebbe estesa anche a China JinJiang Construction Brazil e la Tonghe Equipamentos Inteligentes do Brasil, imprese edili impegnate nella realizzazione dello stabilimento BYD a Bahia. La situazione degli operai sarebbe stata drammatica: sarebbero stati costretti a vivere e lavorare in condizioni igieniche pessime, perennemente sorvegliati, con turni di lavoro massacranti e senza garanzie.
La richiesta a BYD è stata di un risarcimento di circa 40 milioni di euro per danni morali collettivi, oltre al risarcimento per ciascun lavoratore, e alla multa di 8.000 euro per ogni violazione, moltiplicata per i dipendenti coinvolti.
BYD ha intanto annunciato la risoluzione del contratto con Jinjiang Group, facendo sapere di non tollerare attività lesive della dignità umana. Byd non ha comunque ancora commentato la situazione. Non resta che aspettare e vedere come si evolverà questa spiacevole situazione.
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