Moltissime auto rischiano di andare a fuoco: il pericolo incendio è molto concreto, ecco cosa bisogna fare per evitarlo.
Fino a qualche anno fa la possibilità che un’auto andasse a fuoco veniva vista come un evento poco probabile, anche se non impossibile. Ultimamente, però, si registra un’attenzione più marcata per questo rischio: non a caso di recente sono tanti gli allarmi lanciati dagli esperti del settore che mettono in guardia soprattutto i proprietari di auto elettriche.
Nel mirino è finita la modalità di ricarica delle BEV, dato che in alcuni casi viene effettuata con modalità potenzialmente pericolose. Ricaricare l’auto a casa è senza dubbio un grande vantaggio in termini economici ma questo non può spingere a non tenere conto di tutte le accortezze necessarie per garantire la massima sicurezza.
Molti, infatti, ricaricano la propria auto elettrica servendosi di adattatori e prolunghe. Una pratica assolutamente sbagliata e fortemente sconsigliata, oltre che vietata da alcuni regolamenti condominiali proprio perché molto rischiosa. L’auto con motore elettrico assorbe molta corrente elettrica per un periodo di tempo piuttosto lungo, pertanto il surriscaldamento è tutt’altro che improbabile.
Una situazione che può assumere contorni pericolosi se si sceglie di effettuare questa operazione con prolunghe e adattatori: le connessioni generano calore in base alla resistenza elettrica e questo non fa altro che innalzare il rischio di incendio, specialmente se gli strumenti utilizzati sono di bassa qualità e inadeguati. Tutto ciò avviene perché i fili sottili o i materiali non all’altezza diventano punti di elevata resistenza, portando al surriscaldamento.
Se il calore supera il limite fisico consentito dalla prolunga o dall’adattatore può scatenarsi un cortocircuito o nei casi più gravi anche un incendio. Per questo motivo è caldamente consigliato ai proprietari di quadricicli elettrici come Citroen Ami e Fiat Topolino di non usare mai adattatori e prolunghe per ricaricare questi veicoli. L’ideale è invece ricorrere alle Schuko casalinghe, strumenti che ricaricano a bassa potenza e non fanno correre alcun rischio incendio.
Nella stragrande maggioranza dei casi in cui un’auto elettrica prende fuoco la colpa è da ricercare proprio nello scorretto utilizzo di adattatori e prolunghe. I proprietari di BEV che vogliono adeguare l’impianto casalingo alla ricarica elettrica della propria auto devono quindi provvedere a farlo con estrema attenzione, specialmente se è necessario andare oltre i 1.500 kW di potenza.
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