Brutte notizie per chi è alla ricerca del SUV del momento: ora costerà molto di più, purtroppo non arriva la buona nuova che in tanti aspettavano. Cosa sta succedendo? Tutti i dettagli svelati in anticipo
Il 2024 è stato un anno di profondi rincari per tutto l’Automotive. Lo sanno bene gli italiani, che purtroppo hanno visto schizzare alle stelle le spese medie di acquisto, di gestione e di assicurazione necessarie nel nostro Paese. Un qualcosa che non migliorerà nel corso del prossimo anno, ma che anzi potrà solamente peggiorare con lo scoccare del 1 gennaio del 2025.
Basta dare un’occhiata all’impatto che i dazi per l’importazione delle auto elettriche cinesi avrà su tutta la filiera delle quattro ruote in Europa. Gli aumenti di prezzo sono dietro l’angolo e la notizia è stata confermata in maniera indirettamente ufficiale da uno dei brand più in voga del momento. Parliamo della gamma Smart, che nel corso del 2025 subirà un rialzo salato per chi interessato all’acquisto.
Smart è attualmente di proprietà della collaborazione industriale tra Mercedes-Benz ed il gruppo Geely Automobiles. E dunque sarà soggetta alla nuova tassazione come tutti gli altri marchi che saranno importanti dalla Cina nel nostro mercato. La Commissione Europea ha dato una stretta a quella che viene considerata come concorrenza sleale da parte dei brande made in China rispetto alle controparti continentali.
Colpita, dunque, dai dazi imposti dalla UE, Smart ha deciso di aumentare di 2.000 euro il prezzo di listino delle proprie vetture dotate di motore elettrico. E dunque Smart #1 e Smart #3 subiranno una variazione piuttosto incidente circa l’attuale valore 2024.
Aumento che arriverà puntuale anche per la Smart #3 Brabus (modello sportivo di punta della gamma, ndr) che arriverà a costare 2.500 euro in più rispetto al prezzo odierno.
Prendendo in analisi Smart #1, il costo varierà da 35.045 euro a 37.045 euro: cifre da ritenersi già comprensive di IVA e messa su strada. Le variazioni partiranno dal 1 gennaio 2025. Sino a quella data, Smart ha deciso di lasciare invariati i prezzi di listino delle proprie vetture elettriche. E dunque di assorbire quelli che sono già le imposizioni attuali dei dazi per andare incontro ai clienti il più possibile.
Un gesto condiviso anche da altri produttori cinesi come SAIC e BYD, ma che allo scoccare del nuovo anno avranno conseguenze diverse. Il mercato Automotive europeo è pronto all’ennesimo scossone.
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