Continua la “guerra” tra USA e Cina, con le accuse che ora si fanno davvero sempre più pesanti e preoccupanti.
Che Stati Uniti e Cina rappresentino due mondi agli antipodi è un discorso noto da anni. Anche nel film Forrest Gump, il rapporto tra le due nazioni viene evidenziato in modo conflittuale, il che ha portato a delle grosse tensioni nel corso del tempo. Perfino oggi che non vi è più il Muro di Berlino, le differenze tra Ovest ed Est rimangono.
Forse ciò che non esiste più è una forte componente di sostegno della sinistra occidentale verso l’est, anche perché questa è cambiata moltissimo. Il concetto di comunismo in Cina è profondamente cambiato, tanto da evolversi sempre di più verso una socialità decisamente più capitalista rispetto al passato.
Questo ha sicuramente permesso alle parti di avvicinarsi sensibilmente rispetto al passato, con tante aziende americane che producono in Cina. Lo si vede per esempio con il caso della Tesla, con il marchio di Elon Musk, parte integrante del Governo di Donald Trump, che ha una gigafactory proprio in Cina, in quel di Shanghai. Non mancano però ancora oggi i problemi, con la situazione che deve essere sistemata il prima possibile.
La CATL è una delle principali aziende al mondo per quanto riguarda la produzione di batterie elettriche e ormai è chiaro a tutti che senza la Cina non sarebbe possibile anche solo pensare a uno sviluppo delle auto elettriche attuali. A quanto pare però negli USA non vedono di buon occhio questa azienda, tanto è vero che l’hanno inserita all’interno di una black list.
Una notizia sorprendente e che aumenta così a un totale di ben 134 aziende il numero di società che sono mal viste dagli USA, con questa lista che deve presenti di fatto tutti i grandi colossi tecnologici cinesi. Da Pechino non ci stanno e il Governo sottolinea come questo si tratti di un vero e proprio attacco diretto verso lo sviluppo tecnologico cinese, con la sicurezza nazionale che in questo caso è solo una scusa per affondare le aziende.
Sono diversi dunque i colossi che hanno deciso di portare avanti dei ricorsi per far sentire i propri diritti. Non si capisce però il perché l’inserimento di CATL, considerando come questo colosso collabori direttamente con Tesla e Ford. Quest’ultima addirittura punta ad aprire uno stabilimento di batterie CATL nel Michigan, dunque la situazione si fa ben più complessa del previsto.
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