Seat: dietro ai loro motori si cela un gigante dell’auto europeo. È un dettaglio poco noto ma molto interessante
L’avventura di Seat inizia nel 1950, in Catalogna. In quegli anni la Spagna aveva bisogno di motorizzarsi, proprio come era accaduto in Italia qualche anno prima. Così, a Barcellona, nasce la prima fabbrica e, poco dopo, la prima vettura: la 1400. Un’auto che, a ben vedere, era la copia perfetta della Fiat 1400.
Motore davanti, trazione posteriore, linee morbide e un’impostazione tecnica semplice ma robusta. L’obiettivo era portare l’auto nelle case degli spagnoli, con un modello che fosse facile da produrre e da mantenere. Si tratta dell’inizio di una strada parallela con Fiat, che è continuato molto a lungo.
All’inizio, Seat e Fiat erano praticamente la stessa cosa. La 1400 montava un quattro cilindri da 1.395 cc, otto valvole, alimentato da un carburatore Solex o Weber, raffreddato a liquido e abbinato a un cambio manuale a quattro marce.
Non male per l’epoca: 44 cavalli, 120 km/h di velocità massima e consumi attorno ai 10,5 litri per 100 km. Anche la versione “C”, ispirata alla Fiat 1800, confermava questa parentela strettissima. Poi arrivò la 1500, ancora una volta gemella della corrispondente Fiat. Tutto, insomma, ruotava attorno alla collaborazione con Torino.
La situazione economica spagnola del dopoguerra era complicata, ma la Seat 600, sorella della Fiat 600, cambiò il panorama. In poco tempo, le strade si riempirono di queste piccole auto, semplici e affidabili. Ne furono prodotte 800.000, un’enormità per l’epoca.
La gamma Seat seguiva passo passo quella Fiat: arrivò la versione a quattro porte, la 800, con un motore da 800 cc e tanto spazio in più. Era il modo più diretto per rendere accessibile l’auto a tutti.
Negli anni Sessanta la storia si ripete: la 124 sostituisce la 1500, e la crescita del marchio accelera. Dalla Marbella alla Ibiza, fino alla Leon, Seat si costruisce una reputazione solida. Ma il vero salto di qualità arriva a metà anni Ottanta, quando il gruppo Volkswagen acquisisce il marchio. Da quel momento cambia tutto.
Oggi, Seat condivide la base tecnica con altri marchi del gruppo tedesco: Volkswagen, Audi, Skoda e persino Porsche. I motori 1.0 MPI e 1.0 TSI, ad esempio, vengono assemblati a Mladá Boleslav, in Repubblica Ceca, insieme alle trasmissioni manuali.
Anche il cambio DSG a sette rapporti, che equipaggia molte Seat, nasce nello stabilimento Skoda di Vrchlabí. Un vero e proprio scambio di tecnologie che ha permesso alle vetture spagnole di fare un salto in avanti in termini di qualità e prestazioni.
Il legame con Volkswagen ha portato know-how e innovazione. Oggi, milioni di automobilisti scelgono Seat proprio per questa parentela: affidabilità tedesca, stile mediterraneo. Nel 2022, però, le vendite Seat hanno subito una battuta d’arresto, mentre il marchio Cupra – sempre parte del gruppo – cresce a ritmo sostenuto. Segno che il mercato cambia, ma la sostanza resta: sotto il cofano delle Seat batte il cuore di uno dei più grandi costruttori d’Europa.
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