Circolano voci sulla reale gestione della holding automobilistica Stellantis. John Elkann è intervenuto per fare chiarezza
E’ nata nel 2021 Stellantis, la holding multinazionale che rappresenta un vero e proprio colosso del mercato e della produzione automobilistica. Una società che mantiene al suo interno la gestione di ben 14 marchi, alcuni dei quali tra i più affermati al mondo, scaturita alla fusione tra il gruppo Fiat Chrysler Automobiles e PSA.
La holding è risultata nel 2022 come il 29º gruppo al mondo per fatturato nella Fortune Global 500 e annovera al suo interno anche brand nostrani come Fiat, Lancia e Alfa Romeo.
Negli ultimi tempi si è vociferato di una sorta di controllo privilegiato all’interno di Stellantis da parte dell’azionariato francese, ovvero di coloro che controllavano PSA prima della fusione. Privilegi e priorità delle quali è stato chiamato a rispondere il presidente John Elkann.
Intervistato da L’Avvenire, John Elkann ha voluto spiegare la reale situazione all’interno di Stellantis e smentire di fatto le voci secondo cui la parte francese sarebbe predominante nelle strategie della holding.
“Dicevano la stessa cosa con l’operazione FCA: «Ora comanda Detroit». La realtà è che Stellantis opera in tutto il mondo, ha forti radici in America, Francia e Italia, e nel suo top management ci sono tante nazionalità: l’ad è portoghese, la responsabile finanziaria è americana, il capo della tecnologia è croato. Guardando ai marchi: il responsabile del marchio Jeep è italiano, quello di Peugeot inglese, quello dell’Alfa Romeo è francese. È nel pieno rispetto delle identità nazionali che sta la vera forza e la ricchezza di Stellantis.”
Un melting pot di investimenti e di culture dunque quello indicato da Elkann nella recente intervista. Il successore diretto dell’avvocato Gianni Agnelli (suo nonno materno) è convinto che la gestione di Stellantis sia condivisa e tutt’altro che sbilanciata, nonostante qualcuno continui a parlare di una Francia predominante nelle scelte e negli usufrutti.
Elkann si è soffermato anche della produzione automobilistica nello stabilimento di Mirafiori, che andrà ad ospitare dal 2026 la creazione della Fiat 500 ibrida. “Mirafiori negli ultimi anni ha beneficiato di investimenti che hanno permesso l’avvio di attività addizionali alla produzione di auto: abbiamo inaugurato il centro di ricerca e di test sulle batterie elettriche, la produzione delle trasmissioni elettrificate, il campus di uffici sostenibili e il centro per l’economia circolare”.
C’è dunque un piano per Mirafiori atto a migliorare le condizioni lavorative e soprattutto a creare opportunità per nuove risorse, dando linfa vitale ad un avamposto storico per il gruppo Fiat.
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