Chi si aspettava giri di vite e maggiori restrizioni dovrà ricredersi. Il nuovo Codice della Strada prende una direzione sorprendente per i neopatentati.
La tragedia di Casal Palocco dello scorso giugno aveva scosso le coscienze. Un bambino di cinque anni strappato alla vita da un giovane youtuber alla guida di una Lamborghini Urus. Nel pieno dell’emozione collettiva, il ministro Salvini aveva promesso interventi drastici sulle regole per i neopatentati.
Ma il tempo porta sempre nuove prospettive, e la riforma ha imboccato una strada diversa. La vera sorpresa sta nei numeri. Il nuovo Codice spalanca le porte a vetture più potenti per chi ha appena conseguito la patente.
Un cambio di rotta netto: il limite di potenza sale a 75 kW per tonnellata, mentre il tetto massimo raggiunge i 105 kW, pari a 142 cavalli. Un bel salto in avanti, se pensiamo ai vecchi limiti di 55 kW/t e 70 kW totali.
C’è però un rovescio della medaglia. Le nuove regole allungano il periodo di restrizione a tre anni dal conseguimento della patente. Una scelta che sembra voler bilanciare la maggiore libertà con un più lungo periodo di “rodaggio”.
Sul fronte della velocità nulla cambia. I neopatentati dovranno ancora rispettare i classici 100 all’ora in autostrada e 90 sulle strade extraurbane principali. Zero compromessi invece sull’alcol: nei primi tre anni dal conseguimento della patente non si scherza, tolleranza zero assoluta.
La riforma porta novità anche per il foglio rosa. Una bella comodità: si potrà fare pratica con più istruttori, non più vincolati a un’unica figura. Nel frattempo, arrivano stangate per chi non resiste alla tentazione dello smartphone al volante. Una battaglia, questa, che riguarda tutti gli automobilisti, non solo i novizi.
Severissima la linea sugli stupefacenti. Non servono più prove di alterazione: basta risultare positivi al test per dire addio alla patente, anche se perfettamente lucidi. Una scelta che non lascia spazio a interpretazioni o scuse.
Il nuovo Codice sembra quasi voler educare attraverso la fiducia. Concede più potenza ai giovani conducenti, scommettendo sulla loro maturità. Allo stesso tempo, allunga il periodo di sorveglianza e non fa sconti su alcol e droghe. Una strategia che punta sulla responsabilizzazione invece che sulle restrizioni pure e semplici.
Le nuove regole disegnano così un quadro inaspettato. Mentre tutti si aspettavano un giro di vite dopo i fatti di Casal Palocco, il legislatore ha preferito una strada diversa. Ha scelto di dare più fiducia ai giovani conducenti, accompagnandoli però per un periodo più lungo nel loro percorso di crescita al volante. Una scommessa sulla responsabilità personale, che solo il tempo potrà dire se vincente.
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