La notizia della maxi liquidazione dell’ex CEO di Stellantis aveva fatto discutere. Ma ora emergono numeri ben diversi da quelli inizialmente ipotizzati.
Nel mondo dell’auto non si parla d’altro. La storia della buonuscita di Carlos Tavares sembrava destinata a diventare l’ennesimo caso di compensi manageriali alle stelle. E invece no. Come spesso accade, la realtà è molto più sobria delle voci di corridoio. Niente cifre da capogiro, niente record storici.
La montagna ha partorito il topolino, si potrebbe dire. Le prime indiscrezioni parlavano di 100 milioni di euro. Una cifra astronomica, che aveva scatenato un putiferio mediatico. Sindacati sul piede di guerra, opinione pubblica indignata, politici pronti a cavalcare l’onda della protesta.
Ma ora il Financial Times getta acqua sul fuoco. Durante il weekend è stato raggiunto un accordo sulla liquidazione dell’ex amministratore delegato. E i numeri sono ben diversi. La buonuscita sarà addirittura inferiore ai 36,5 milioni di euro guadagnati da Tavares nel 2023. Un taglio drastico rispetto alle prime ipotesi, dovuto soprattutto alle performance non proprio brillanti del gruppo nell’ultimo anno.
Il mercato dell’auto sta attraversando una fase complessa. Stellantis non fa eccezione. Gli utili sono in calo, e questo si riflette direttamente sui bonus dei manager. Come un termometro, i compensi seguono l’andamento aziendale. Se l’azienda va bene, i premi salgono. Se va male, scendono. Una logica ferrea, che non fa sconti nemmeno ai vertici.
La stessa Stellantis ha voluto mettere i puntini sulle i. Con una nota ufficiale ha definito le cifre circolate sui media come “molto imprecise e lontanissime dalla realtà”. Un modo elegante per dire che qualcuno si era lasciato prendere un po’ troppo la mano con i calcoli.
La vicenda si inserisce in un momento particolare per l’industria automobilistica. Il settore sta vivendo una rivoluzione epocale. Elettrificazione, guida autonoma, nuovi competitor. Sfide che richiedono nervi saldi e visione chiara. Tavares lascia proprio ora, dopo aver guidato la fusione tra FCA e PSA. Un’operazione titanica, che ha creato uno dei più grandi gruppi automobilistici al mondo.
Il ridimensionamento della sua buonuscita racconta molto del momento che stiamo vivendo. I tempi delle liquidazioni faraoniche sembrano tramontati. Anche i top manager devono fare i conti con la realtà. Una realtà fatta di mercati volatili, concorrenza spietata e margini sempre più risicati.
La storia di Tavares diventa così un caso emblematico. Niente più assegni in bianco, niente più premi garantiti. Tutto dipende dai risultati. Una lezione di sobrietà che arriva in un momento in cui l’industria dell’auto deve reinventarsi.
La casa tedesca non si sta contenendo affatto. I suoi progetti per il futuro parlano…
Questo SUV cinese è una super rivale anche per i colossi, darà filo da torcere…
I Suv sono senza dubbio la categoria di auto più discussa dell'ultimo periodo. Un settore…
Tesla ha deciso di lanciare un'offerta davvero eccezionale: tutto gratis per un intero anno, che…
Vuole sfidare Tesla, ma le sue forme ricordano una Volkswagen. La Model Y messa in…
Il nuovo Codice della Strada arriva proprio durante le feste natalizie, portando con sé sanzioni…