Una notizia che scuote il settore dell’auto europeo: uno storico stabilimento chiude i battenti, lasciando a casa migliaia di lavoratori.
La decisione è ormai definitiva. Lo stabilimento Audi di Bruxelles abbasserà le serrande il 28 febbraio 2025, dopo che ogni tentativo di salvataggio è andato in fumo. Un duro colpo per il settore automobilistico europeo, che perde uno dei suoi gioielli produttivi.
La fabbrica belga, che negli ultimi anni si era specializzata nella produzione del SUV elettrico Q8 e-tron, non ha trovato acquirenti interessati a rilevarne l’attività. Come una vecchia quercia che cade nella foresta, il tonfo di questa chiusura risuonerà a lungo nel panorama industriale europeo.
Le parole di Gerd Walker, responsabile della produzione Audi, raccontano il dramma di questa decisione. “È stata la scelta più difficile della mia carriera professionale”, ha ammesso con voce grave. Non è solo una questione di numeri e bilanci. Dietro questa chiusura ci sono quasi 3.000 storie di vita che cambieranno drasticamente.
Le trattative per salvare l’impianto sono state intense. Si era parlato di un possibile interesse da parte della cinese Nio, ma la speranza è svanita velocemente come nebbia al sole quando l’amministratore delegato William Li ha smentito ogni coinvolgimento. La ricerca di un compratore si è trasformata in un vicolo cieco, lasciando come unica via d’uscita la chiusura definitiva.
L’azienda tedesca sta ora preparando un piano di indennizzi. Un lavoratore con 17 anni di servizio potrebbe ricevere tra i 125.000 e i 190.000 euro lordi, sommando bonus volontari e indennità di legge. Ma i soldi non possono compensare la perdita di un posto di lavoro sicuro, di una routine quotidiana, di un ambiente familiare costruito in anni di lavoro fianco a fianco.
La fabbrica di Forest, alle porte di Bruxelles, era diventata un simbolo dell’innovazione nel settore elettrico. Dal 2019 produceva l’e-tron, poi ribattezzato Q8 e-tron, un SUV che rappresentava la punta di diamante della transizione elettrica di Audi. Ora questo modello resta orfano della sua casa madre, e per vedere un suo successore bisognerà aspettare almeno la fine del 2026, quando un nuovo modello elettrico potrebbe vedere la luce in Messico.
La chiusura dello stabilimento belga è come un termometro che misura la febbre del settore auto europeo. In un momento in cui tutti parlano di transizione elettrica e futuro sostenibile, vedere chiudere proprio una fabbrica dedicata ai veicoli elettrici fa riflettere. È un segnale che la strada verso la mobilità del futuro non è dritta come sembra, ma piena di curve e ostacoli imprevisti.
Mentre le ultime Q8 e-tron usciranno dalle linee di montaggio, porteranno con sé non solo il marchio Audi, ma anche i ricordi di chi in quella fabbrica ha passato anni di vita. Le luci si spegneranno, i macchinari si fermeranno, e il silenzio prenderà il posto del rumore operoso che ha caratterizzato per anni questo pezzo di storia industriale europea.
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