Oggi è un pezzo storico e vale quanto una Ferrari. Alla scoperta di una vecchia FIAT dal gusto estremo.
Ci sono auto che nascono male e poi restano nell’immaginario collettivo, altre che cadono immediatamente nell’anonimato, altre ancora che vengono realizzate con tutte le speranze del caso di trasformarsi in modelli di successo, ma che dopo una prima fase positiva si trasformano in un flop. Seppur per sommi capi quest’ultima lettura potrebbe essere quella ideale per descrivere il bolide al centro del nostro articolo visto lo “sviluppo” e “l’epilogo” che ha avuto.
Prima di cominciare il racconto è bene fare una premessa, la nostra storia ha un lieto fine poiché, pur non avendo convinto agli esordi, ora che sono trascorsi parecchi anni da quel momento, l’auto italiana di cui parleremo è diventata un pezzo pregiatissimo per collezionisti, fino a raggiungere un valore tale da essere equiparata ad una Ferrari. Un ultimo indizio prima del via riguarda l’ambito in cui si è mossa, ovvero quello delle competizioni rallistiche quando in Italia erano seguitissime quasi come il calcio.
A plasmare e dare vita alla FIAT 131 Abarth Rally erano state nel 1974 le sapienti mani dei lavoratori di Mirafiori. La Casa torinese l’aveva pensata proprio per le gare in controsterzo con la convinzione di poter addirittura vincere in Mondiale. Replicata in appena 400 pezzi, effettivamente nelle gare seppe distinguersi, imponendo la propria forza nei campionati del 1977, del 1978 e del 1980.
Equipaggiata con un motore turbo da 2 litri e capace di erogare fino a 140 cv, però fu presto sazia dei risultati ottenuti e già nel 1981 cominciò a perdere colpi. La sua presenza ai primi posti fu ancora più rara nel 1982 e a quel punto il costruttore decise di salutare la compagnia e di lasciare la sola Lancia a dare battaglia tra le migliori auto da corsa al mondo. Sebbene la sua epopea gloriosa non durò a lungo, il fatto di essere nata per competere e di essere stata realizzata di pochi esemplari l’ha trasforma di una perla da asta.
Ed è così che, di recente, una della rare unità sopravvissute, ancora in ottime condizioni estetiche e di meccanica, è stata stata battuta per la sorprendente cifra di 140mila euro. Una somma capace di superare anche il valore di alcune Rosse di Maranello.
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